CAPUA. Assoluzione da reati di camorra “blindata” per l’ex sindaco Carmine Antropoli. La Corte di Appello ha respinto il ricorso della Dda che si era opposta all’assoluzione dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa nell’inchiesta sul voto di scambio che portò all’arresto del chirurgo.
Antropoli venne poi scagionato dai reati di camorra e condannato solo per violenza privata per l’ormai arcinota vicenda dello schiaffo durante la presentazione delle liste a un anno e un mese di reclusione. Un altro schiaffo all’inchiesta visto che il procuratore generale aveva invocato poche settimane fa 9 anni per il politico.
Nel verdetto di primo grado, nel maggio 2022, la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere smontò il castello accusatorio assolvendo dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa il chirurgo ed ex primo cittadino e l’ex esponente di maggioranza.
Antropoli, Ricci e Porciello furono condannati solo per violenza privata a un anno e un mese a ciascuno per la vicenda dello schiaffo assestato nello studio di Sant’Angelo in Formis.
Soltanto Zagaria è incassò 9 mesi per lo schiaffo ma soprattutto 17 anni e mezzo totali per la vicenda del duplice omicidio Caterino-De Falco. Al termine della requisitoria di primo grado il pm aveva chiesto 10 anni per Antropoli, 10 anni per Ricci, 4 anni per Taglialatela e 8 anni e mezzo per Zagaria.
L’accusa
Secondo la Dda proprio la presenza dell’ex imprenditore ora diventato collaboratore di giustizia negli incontri avrebbe orientato le candidature in una lista e influenzato alcune dinamiche grazie a quel pacchetto di quasi 200 voti che poteva far convogliare sul candidato.
Antropoli era accusato dalla Dda di aver stretto un patto con Francesco Zagaria, detto “Ciccio ‘e Brezza”, dal nome della frazione di Capua dove risiede, considerato referente del boss omonimo Michele Zagaria. Un patto che avrebbe condizionato le elezioni comunali di Capua del 2016, cui Antropoli non si candidò perché era stato sindaco per due consiliature dal 2006 al 2016, facendo però candidare un proprio fedelissimo, che poi perse. Secondo i carabinieri ci sarebbe stato più di un incontro, sempre prima delle elezioni comunali del 2016, tra Antropoli e i due affiliati, in cui si parlava di politica.

