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Non solo Antropoli, scagionato anche l’ex assessore. La reazione dell’ex sindaco

CAPUA. Come annunciato stamattina è stato assolto in anche appello, dall’accusa di concorso esterno in associazione camorristica, l’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli, dirigente medico dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Napoli (presidente Vittorio Melito) che hanno rigettato il ricorso con cui la Dda partenopea aveva impugnato il verdetto di assoluzione pronunciato in primo grado nei confronti di Antropoli (difeso da Mauro Iodice e Vincenzo Maiello) dalla Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere.

“Da oggi ritorno a vivere – commenta Antropoli – perché dopo una lunghissima agonia giudiziaria, finalmente la Corte d’Assise di Appello ha messo un punto definitivo alla triste vicenda che mi ha colpito. Ribadisco che sono stato sempre fiducioso nell’operato dei magistrati giudicanti, e la sentenza di oggi, che mi ha completamente scagionato, mi ha fatto riprendere fiducia nella Giustizia. Ringrazio la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e i miei legali”.

Non c’è solo la decisione per l’ex primo cittadino a far rumore. Assoluzione bis anche per l’ex assessore di Capua Marco Ricci, che rispondeva sempre di concorso esterno. A carico di Antropoli e Ricci restava una condanna per violenza privata ad un anno e otto mesi incassata in primo grado per l’episodio dello schiaffo che l’imprenditore Francesco Zagaria, oggi collaboratore di giustizia, avrebbe dato nel 2016 nello studio medico di Antropoli al candidato alle comunali di Capua Giuseppe Di Lillo al fine di fargli ritirare la candidatura: per questo fatto è sopraggiunto il proscioglimento, deciso dai giudici di Appello, per mancanza di querela di parte, come previsto dalla legge Cartabia.

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