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Clan caudino, dopo il Riesame restano tutti dentro

Valle Caudina/Valle di Suessola. Tutti respinti i riesami per gli esponenti del clan caudino arrestati all’alba dello scorso 26 ottobre.

Tra loro anche il ras Domenico Nuzzo, 51enne di Santa Maria a Vico.

In 14 rispondono dei  reati di associazione di tipo mafioso, nonché estorsione, danneggiamento, detenzione di materiale esplodente, detenzione e porto illegale di armi e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso e del fine di agevolare l’associazione camorristica denominata clan PAGNOZZI, operante nei comuni di Montesarchio, Moiano, Airola , Sant’Agata de Goti, San Martino Valle Caudina e San Felice a Cancello.

La struttura del clan caudino con le relative zone

Clan Bisesto-Saturnino federato ai Pagnozzi: Dugenta, Sant’Agata dei Goti, Durazzano, Limatola

Domenico Nuzzo detto Mimmariello federato ai Pagnozzi: San Felice a Cancello, Arpaia Forchia

Pietrantonio Morzillo federato ai Pagnozzi: Moiano, Airola Paolisi

Fiore Clemente San Martino Valle Caudina

L’elenco dei coinvolti

Luigi Bisesto 61 anni, Sant’Agata dei Goti,

 Francesco Buono, 31 anni, Airola,

Raffaele Cesare, 49 anni, Dugenta,

Fiore Clemente, 65 anni, San Martino Valle Caudina,

Rinaldo Clemente, 41 anni, San Martino Valle Caudina,

Alessandro Massaro, 29 anni,  Airola,

Biagio Massaro, 30 anni, Airola,

Pasquale Massaro, 25 anni, di Airola,

Francesco Pio Morzillo, 22 anni, Moiano,

Pietrantonio Morzillo, 46 anni, Moiano,

Domenico NuzzO, 51 anni, di Santa Maria a Vico,

Vittorio Saturnino, 67 anni, di Sant’Agata dei Goti,

 Luca Truocchio, 23 anni, di Moiano,

Umberto Vitagliano, 59 anni, di San Martino Valle Caudina.

I rapporti con il ras Mimmariello Nuzzo

In un’intercettazione del dicembre 2019 Pietrantonio Morzillo parla con il figlio Francesco Pio e racconta di come è riuscito a togliere a Domenico Nuzzo detto Mimmariello la zona di Moiano, Airola e Paolisi.

Morzillo: Ti ricordi, iniziarono a portare Mimmo (Nuzzo Domenico) ed io andai insieme a loro, gli feci capire che io potevo fare e sapevo fare quello che facevano loro.

In pratica Morzillo lo dimostra sul campo recandosi al posto di Mimmariello nella zona casertana a compiere dei ‘servizi’ per lui.

Infatti è attore protagonista anche nella vicenda della bomba a Santa Maria a Vico, quella sull’Appia del gennaio 2019.

Poi il racconto prosegue e il fornaro rivela il supporto che ha avuto da Francesco Buono e Biagio Massaro, gli unici all’altezza.

Infatti per la bomba a Testa nella zona dei Fruggieri si avvale di Buono, in precedenza si era avvalso di Massaro per quella ai danni dell’auto di Gennaro Morgillo.

Quindi Morzillo prende consapevolezza e soprattutto si prende la zona, lasciando a Mimmariello Forchia, Arpaia e l’area casertana da dove proviene.

Un aspetto da mettere in evidenza a margine di questa inchiesta, riguarda proprio il ras Domenico Nuzzo, una sorta di Cerbero a due teste.

Una testa era tutta concentrata sulla sua zona, come abbiamo già visto, senza dimenticare che ne ha combinate molte anche a Forchia, quindi in quota al clan Massaro 2.0.

Con l’altra testa era a tutti gli effetti un esponente federato ai Pagnozzi, ed entrava anche nelle spartizioni delle estorsioni più grosse, come avviene a Sant’Agata dove c’è anche un equivoco con l’altro ras Luigi Bisesto che si era incassato i soldi del pizzo senza corrispondere il dovuto agli altri, compreso al 51enne di via San Marco.