CELLOLE. È stata effettuata questa mattina l’autopsia sul corpo di Pietro Caprio, l’insegnante di Educazione Fisica ucciso e dato alle fiamme nella sua auto.
L’esame è stato effettuato sui resti del povero docente e non è stato possibile risalire alla sua identità. Per questo motivo si è deciso di prelevare il Dna dei familiari e metterlo a confronto con quello repertato su ciò che resta del povero insegnante.
Per questo delitto è agli arresti domiciliari Angelo Gentile, ex operaio, poi agricoltore per passione, due figli, individuato mediante le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza comunali, che hanno ripreso la sua Fiat Palio e la Dacia Duster della vittima imboccare insieme poco dopo le 14 di venerdì tre novembre via Pietre Bianche, una stradina di campagna; la Palio dell’anziano è stata poi vista mentre intorno alle 14.30 usciva dal vicolo. Poco meno di 24 ore dopo, all’ora di pranzo di ieri, è stata ritrovata la Duster bruciata con all’interno i resti di Caprio. Interrogato in caserma dai pm Chiara Esposito e Gionata Fiore, l’82enne ha respinto ogni accusa.
E’ stato poi lo stesso anziano a riferire del vecchio debito che aveva con Caprio, anche se il sospettato ha spiegato che per lui Caprio era stato “un benefattore” avendogli prestato nel 2002 la somma di 10mila euro, che lui gli aveva ridato totalmente arrivando però a pagare ben 50mila euro; proprio la differenza tra le cifre ha convinto i pm a fermare il sospettato.