VAIRANO PARTENORA. Svolta nella vicenda dell’omicidio di Rino Pezzullo, l’idraulico di 44 anni, deceduto dopo una lite sentimentale: il tribunale del Riesame ha revocato la misura del carcere sostituendola con quella degli arresti domiciliari per l’unica sospettata.
Si tratta di Rosanna Oliviero, compagna dell’idraulico: la donna ha sempre respinto le accuse dichiarando estranea alle contestazioni e confermando di non aver ucciso il compagno La Procura la ritiene responsabile del delitto di omicidio preterintenzionale al punto che il 20 ottobre è scattato l’arresto.
Il provvedimento restrittivo costituisce l’epilogo di una complessa indagine condotta dai Carabinieri, iniziata a seguito delle gravi lesioni personali patite nella notte tra il 12 e 13 giugno dal Pezzullo. L’indagine prendeva in considerazione tutte le possibili ipotesi ma, sin dall’inizio, si focalizzava sulla compagna della vittima, 45enne di origine napoletana, che si trovava presso l’abitazione della persona offesa e che richiedeva l’intervento sul posto di sanitari del 118, asserendo che il compagno aveva accusato un improvviso malore, non meglio saputo spiegare.
Da qui, gli investigatori, provvedevano a sottoporre in sequestro l’immobile teatro dei fatti, l’autovettura in uso alla persona offesa ed a raccogliere dichiarazioni testimoniali da tutte le persone che direttamente o de relato, potevano fornire elementi utili all’esatta ricostruzione dei fatti. Venivano effettuati diversi sopralluoghi nel territorio di Vairano Patenora dove si procedeva ad acquisire immagini riprese dal sistema di video sorveglianza comunale e da sistemi in uso ad abitazioni private, che risultavano utili a corroborare gli altri accertamenti di p.g.. Venivano anche effettuati accertamenti tecnici sulle utenze telefoniche in uso all’indagata ed ai suoi familiari nonché tracciamenti telematici e di sistemi gps.
L’attività investigativa veniva indirizzata nei confronti della donna, in quanto la mattina del 14.6.2023 la p.g., venuta a conoscenza dei fatti accaduti, si recava presso l’abitazione della predetta che presentava un’evidente ecchimosi alla bocca, circostanza che faceva ritenere che il malore occorso al Pezzullo potesse essere la conseguenza di un evento lesivo causato da terzi ovvero frutto di una colluttazione. Attraverso la certosina ricostruzione dei fatti avvenuta mediante l’incrocio e la comparazione di tutti gli elementi acquisiti, era possibile ricostruire che la sera del 12.6.2023, il Pezzullo e la compagna, avevano avuto un animato litigio tra di loro, che era iniziato per le vie cittadine di Vairano Patenora dove si aggiravano con l’autovettura dell’uomo e che era poi continuato all’interno dell’abitazione della persona offesa, dove si era verificata un’aggressione fisica che aveva causato gravi lesioni personali alla persona offesa, tali da causarne il decesso.
Tutte il compendio investigativo, è stato valutato anche in correlazione con le risultanze della relazione tecnica medico-legale redatta del consulente tecnico di questa Procura che, oltre ad evidenziare la presenza su tutto il corpo della vittima dí numerose ecchimosi, ha ricondotto la causa del decesso ad una grave lesività cranica con emorragia subdurale omolaterale, determinata, verosimilmente, in assenza di fratture o di altre lesioni al cranio compatibili con una caduta accidentale, da un violento colpo al volto.