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I NOMI. Appalti e clan, ecco chi sono i 3 arrestati: c’è il familiare di un politico

L’aggiornamento

CALVI RISORTA/PIEDIMONTE MATESE/SAN CIPRIANO D’AVERSA. Sono nomi eccellenti quelli emersi dall’inchiesta della DDA. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Raffaele Pezzella, già coinvolto in recenti inchieste, e dell’imprenditore di San Cipriano d’Aversa Tullio Iorio. 

Agli arresti domiciliari Piero Cappello, nelle vesti di dirigente del Comune di Calvi Risorta. Cappello, fratello dell’ex sindaco di Piedimonte Matese, è stato anche dirigente della Provincia.

Il primo lancio

CALVI RISORTA/CASAL DI PRINCIPE. Nelle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta, a conclusione di una complessa ed articolata attività investigativa, diretta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli -Sezione del Gip- nei confronti di 3 persone, tra cui un professionista destinatario della misura degli arresti domiciliari e due imprenditori riconducibili al Clan dei Casalesi per i quali, invece, il Giudice ha disposto la traduzione in carcere. I fatti contestati riguarderebbero l’agro caleno e in particolare l’area di Calvi Risorta. Oltre ai 3 arrestati ci sarebbero inoltre diversi indagati, anche eccellenti.

Le indagini, condotte dai Carabinieri dall’anno 2021, caratterizzate da numerose e penetranti intercettazioni telefoniche ed ambientali, combinate con mirate attività di riscontro anche di flussi bancari, hanno permesso di accertare la capacità di infiltrazione dei due imprenditori nel settore degli appalti pubblici e il condizionamento delle procedure, con la finalità di aggiudicarsi lavori i cui compensi, in parte, sono stati destinati a finanziare il citato Clan dei Casalesi. Nel corso dell’attività investigativa è stata acclarata la turbativa d’asta illecitamente operata dai tre indagati con il professionista, nell’allora veste di Responsabile dell’Ufficio Tecnico e componente della commissione aggiudicatrice della gara, per due appalti pubblici, in un comune della provincia di Caserta, relativi ai lavori di manutenzione straordinaria della viabilità comunale, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di un plesso scolastico, per un importo complessivo di oltre 3 milioni di euro.

L’amministratore, attraverso uno stratagemma informatico, avrebbe modificato l’elenco delle ditte sorteggiate da invitare alla gara, ricavate, come normalmente previsto dall’iter, dalla piattaforma consortile ASMEL.

E’ stato accertato, altresì, che i due imprenditori, attraverso la gestione occulta di alcune società, muovevano e drenavano liquidità che, così sottratta ad eventuali misure di prevenzione, realizzava anche la finalità di poter essere destinata all’organizzazione mafiosa del Clan dei Casalesi. A seguito delle risultanze investigative di cui sopra, la Procura della Repubblica di Napoli ha disposto anche il sequestro della totalità delle quote di partecipazione al capitale di due società con sede a Napoli e Caserta, delegando per l’esecuzione personale del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria – Gruppo Investigativo Antiriciclaggio – della Guardia di Finanza di Roma.