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Mimmariello sconfina troppo nella valle: il reggente non la prende bene

Santa Maria a Vico. Venerdì scorso Domenico Nuzzo, alias Mimmariello, assistito dall’ avvocato Vittorio Fucci e dall’avvocato Daniele Di Cecco, è stato sottoposto all’ interrogatorio di garanzia, nel corso quale ha fornito le sue versioni fatti e ha iniziato insieme ad i difensori ad avanzare le sue tesi difensive.

Dall’ ordinanza di custodia cautelare emerge la figura di Mimmariello come quella del ras delle due valli, figura di vertice del Clan Massaro 2.0 e figura di vertice della mala caudina.

Un uomo che da anni aveva messo mano nella Valle di Suessola e nell’ultimo decennio lo aveva esteso anche nella Valle Caudina e nella Valle Telesina nella zona di Luigi Bisesto, così tanto da essere considerato tra i reggenti del clan caudino.

Il suo potere si era talmente esteso, secondo l’ ordinanza di custodia cautelare, che l’allora reggente del clan Pagnozzi Orazio De Paola, dopo essere stato scarcerato e qualche anno prima di essere ucciso dal ras Gianluca Di Matola, aveva manifestato il suo nervosismo e il suo disappunto contro Fiore Clemente per il fatto che avrebbe fatto estendere l’area di influenza di Mimmariello in Valle Caudina.

Parole che prende alla lettera il ras Pietrantonio Morzillo che nei primi mesi del 2019 aumenta di parecchio la sua azione nella zona di Airola, Paolisi e Moiano e assume la leadership, ponendosi come argine nei confronti del 51enne.

Ma ‘o fornaro ne combina di tutti i colori e si fa intercettare in modo macroscopico e oggi ancora di più si ritrova in una situazione probatoria inestricabile.