NAZIONALE – Si preannuncia un autunno/inverno difficile per le famiglie italiane alle prese con nuovi forti rincari del costo dell’energia e del gas. A sottolineare il tutto l’osservatorio per l’energia Ubroker che ha parlato addirittura di un autunno da incubo.
Tra i motivi che porteranno forti rincari alle materie prime ci sono le tensioni geopolitiche. Prima la guerra in Ucraina, ora le tensioni in Medio Oriente in una zona che detiene comunque il 42% delle riserve globali di gas. Lo scorso settembre l’osservatorio per l’energia Ubroker aveva fatto delle previsioni circa l’ultimo trimestre del 2023 e il primo del 2024 ipotizzando rincari nel lungo periodo del 60% per il gas e del 35% per l’energia elettrica.
Peccato però che lo scoppio della guerra in Israele abbia accelerato i rincari e già ad ottobre le bollette saranno più care. L’indice PSV, che è il principale di riferimento del gas, ha chiuso settembre con un valore medio di 37,01 euroMWh, che in ottobre è salito già a 40,02 euroMWh. Aumento del costo del gas che di conseguenza porta rincari anche nelle bollette dell’energia elettrica. Rispetto ad agosto il costo è già salito del 23,52% ma entro il prossimo gennaio salirà fino al 45,95% in più. In generale, è previsto da tutti i principali operatori del settore un rincaro complessivo di luce e gas di circa 310-330 euro annui per nucleo familiare.
Quali sono i motivi di questi rincari? Innanzitutto le tensioni in Israele visto che un importante giacimento di gas, quello di Tamar, è stato chiuso per motivi di sicurezza. Esiste un altro giacimento di gas metano molto importante, il Leviathan, che si trova a largo della striscia di Gaza. Questo è sotto il controllo di Israele ma nel corso del conflitto potrebbe diventare bottino ambito visto che un’autonomia di gas per altri 50 anni.
A questi fattori, si legge nell’osservatorio, se ne aggiungono altri: la ripresa degli scioperi dei lavoratori dei progetti GNL di Chevron in Australia, il fabbisogno crescente della Cina, la fine del mercato tutelato, l’interruzione o presunto attentato del gasdotto Baltic Connector in Finlandia, ma anche le incertezze sull’inflazione, le possibili azioni della Fed e molto altro.