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Riscaldamento, obbligo di manutenzione: si rischia fino a 3.000 euro di multa

Di 16 Ottobre 2023Attualità
riscaldamento manutenzione

NAZIONALE – Ci avviciniamo alla stagione invernale e a momento dell’accensione del nostro impianto di riscaldamento per difenderci dal freddo che da qui a breve è destinato ad arrivare. Ciò che devi sapere è che è essenziale avere sempre un impianto a norma e tenuto in modo corretto. La manutenzione è fondamentale sia per la nostra sicurezza ma anche per rispettare precisi obblighi normativi che se non considerati possono portare a sanzioni anche salate.

Prima dell’inizio dell’inverno è importante fare una manutenzione regolare per controllare che tutto l’impianto stia a posto e funzioni in modo ottimale. Questo consente anche di avere la massima efficienza energetica risparmiando sui costi e supportando la sostenibilità ambientale. Il nostro paese, devi sapere, che è diviso in zone climatiche, ognuna con specifiche norme e regolamenti. Rispettare tali norme è fondamentale per non incorrere in sanzioni.

Sono in totale 6 le zone climatiche in cui si divide il nostro paese e vanno dalla zona A che comprende i territori più miti alla zona F che sono quelli alpini, ovvero i più freddi del nostro paese. Ogni zona ha delle regole diverse da rispettare, soprattutto sui giorni di accensione del riscaldamento e le fasce orarie.

Zona A: comprende le regioni con il clima più mite, generalmente le aree costiere e le isole. Regioni come la Sicilia, la Sardegna, la Calabria, e parti della Puglia e della Liguria rientrano in questa categoria. Qui, le restrizioni sull’uso del riscaldamento sono più severe limitando l’uso del riscaldamento a soli pochi mesi invernali;

Zona B: comprende Lazio, parti della Toscana e dell’Emilia-Romagna, e altre aree che esperiscono un clima relativamente mite ma con inverni più freddi rispetto alla Zona A. Le regole permettono un periodo di riscaldamento leggermente più lungo;

Zona C: Veneto, Friuli-Venezia Giulia e parti della Lombardia, dell’Emilia-Romagna e della Campania si trovano in questa zona con un clima più continentale;

Zona D: parti della Lombardia, del Piemonte, del Trentino-Alto Adige e della Campania. Le temperature qui richiedono un periodo di riscaldamento più lungo;

Zona E: questa zona racchiude aree montane e regioni esposte a rigidi inverni alpini, come ampie sezioni del Trentino-Alto Adige, della Valle d’Aosta, e di alcune aree del Piemonte;

Zona F: include le regioni più fredde d’Italia, dove le temperature invernali sono spesso estreme. Queste aree, come certe zone montuose della Valle d’Aosta o delle Alpi lombarde e venete.

I sindaci possono adattare le norme sul riscaldamento permettendo flessibilità in base alle condizioni climatiche. Chi ignora le normative sul riscaldamento può incorrere in sanzioni che vanno dai 500 ai 3.000 euro. Le violazioni possono includere mancata manutenzione, uso eccessivo e non conformità con le restrizioni orarie. Quindi il consiglio è verificare sempre le norme e i regolamenti della propria fascia in base al territorio dove ci si trova in modo da non avere rischi.