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Confisca record, beni tornano ai parenti dopo morte del capofamiglia

LUSCIANO. Restituiti i beni alla famiglia di Nicola Verolla scomparso lo scorso aprile mentre era ai domiciliari. Le proprietà erano state confiscate su disposizione della Corte di Appello di Napoli. Recentemente la Cassazione, accogliendo i ricorsi degli avvocati Griffo e Baldascino, ha ribaltato la decisione annullando il verdetto di primo grado.

Una vicenda giudiziaria iniziata nel 2012 coi primi sequestri e terminata dopo la morte del destinatario del provvedimento. Nel corso di questo iter giudiziario ci fu già un rimando in Cassazione che salvò un terreno a Trentola Ducenta.

Verolla ebbe la confisca dei beni dopo essere stato coinvolto e condannato in uninchiesta contro la cosca dei Bidognetti. Tra i beni confiscati quote e beni strumentali della sua ditta, diversi immobili tra Lusciano, Trentola Ducenta e Giugliano, due negozi, una moto e un’Audi.

Dalle intercettazioni emerse che un negozio veniva utilizzato, con il suo evidente consenso, come una delle basi operative del gruppo, sia come luogo di riunione degli affiliati che come ricovero dei componenti del sodalizio feriti da colpi di arma da fuoco, ovvero come base dove venivano condotti, anche con la forza, gli imprenditori sottoposti e da sottoporre ad estorsione.