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Appalti, la DDA indaga sull’indomito Ferraro, Bosco e Guida

La Direzione distrettuale antimafia indaga su un presunto comitato d’affari per la gestione degli appalti dei rifiuti e delle sanificazioni in provincia di Caserta.

Il dominus sarebbe Nicola Ferraro, ex consigliere regionale, già condannato con  per concorso esterno in associazione camorristica come uno dei politici di riferimento del clan dei Casalesi.

Questi i nomi dei coinvolti:

Nicola Ferraro, Luigi Ferraro, Vincenzo Agizza, Domenico Romano, Paolo Onofrio, Antonio Moraca, Luigi Bosco, Crescenzo Castiello, Angelo Ciampi (sindaco di San Giorgio del Sannio), Carlo Ciummo, Vittorio Ciummo, Dario De Gregorio, Davide Gallo, Antonio Montanino, Vincenzo Solaro, Gabriele D’Annunzio, Antonio Innocente, Pietropaolo Ferraiuolo, Felice Foresta, Giuseppe Guida, Carlo Ilario, Aniello Ilario, Eugenia Iemmino, Nicola Mottola, Giuseppe Rea, Luigi Rea, Giuseppe Rubino e Massimo Sibilio

L’indagine è condotta dal Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Caserta che stamani hanno operato diverse perquisizioni nel Casertano nelle abitazioni di  persone citate nel decreto di perquisizione.

Tra gli indagati il sindaco di Arienzo Giuseppe Guida, l’ex consigliere regionale Luigi Bosco di Azione che si stava preparando per la campagna elettorale delle Europee, come si evince in alcuni 6×3 fatti attaccare in provincia, per altro nelle pagine del decreto si parla anche di questa cosa.

La parte che riguarda Guida che è anche coordinatore provinciale di Forza Italia mette in luce un incontro avvenuto lo scorso 5 marzo a casa del consigliere regionale. Gli inquirenti collegano questo summit con l’aggiudicazione dell’appalto della raccolta rifiuti alla ditta dove per altro lavora anche la compagna storica di Nicola Ferraro, l’arienzana Gelsomina Crisci.

Stamani sono state perquisite le loro dimore in Arienzo, da Guida sono stati diverse ore, presso la casa di via Roma, vicino al Comune.

Il 50enne arienzano nelle dichiarazioni sui social ha fatto sapere di essere tranquillo sulla vicenda e stasera è andato a mangiare la pizza con i vigili urbani effettuando l’immancabile selfie.

Luigi Bosco sarebbe coinvolto nell’indagine per via di rapporti con imprenditori della sanificazione.

In generale è davvero incredibile come salti di nuovo fuori in modo così dirompente un personaggio come Nicola Ferraro, l’indomito, che nonostante le batoste subite e gli anni di carcere continua ad essere al centro di macchinazioni, di passaggi di denaro e di rapporti con imprenditori del settore dove ha sguazzato per anni e negli anni della munnezza che valeva oro…