NAZIONALE – La West Nile Fever, detta anche Febbre del Nilo, torna a far paura in Italia dopo la notizia del primo decesso in Lombardia. I dati in arrivo dall’Istituto Superiore di Sanità parlano di numeri in crescita e ad oggi sono 27 le province interessate dai casi tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna.
Da maggio 2023 ad oggi sono stati accertati 6 casi di infezione nell’uomo di cui il primo in provincia di Parma. Nella stagione estiva dello scorso anno si sono registrati 588 casi, con 37 decessi.
“La situazione è particolarmente complessa poiché la stagione di trasmissione di malattie portate dagli insetti ha avuto un inizio precoce in Italia. La circolazione del virus West Nile è stata confermata dalla presenza del virus in zanzare e in uccelli in Italia già nel mese di maggio. Per questo sono state attivate precocemente le misure di prevenzione su trasfusioni e trapianti nelle aree interessate” – ha spiegato l’Iss.
La Febbre del Nilo è una infezione causata da un virus le cui punture di zanzare sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette.
Il periodo di incubazione va da 2 a 14 giorni e nella maggior parte dei casi la malattia è asintomatica. Solo nel 20% dei pazienti si manifesta con sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei che possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave e può arrivare anche a causare un’encefalite letale.