SANT’ANGELO IN FORMIS – Le confederazioni di CGIL CISL e UIL, rappresentate dai segretari generali Sonia Oliviero, Giovanni Letizia e Pietro Pettrone, con le segreterie e le categorie, insieme alla vice sindaca di Capua Marisa Giacobbone, don Franco Duonnolo, i parenti delle vittime e le cittadine e i cittadini di Sant’Angelo in Formis, hanno ricordato i lavoratori caduti nella strage della cava, nel 1951.
Sentite e commosse le testimonianze dei parenti e della comunità religiosa che li ha assistiti sin dal primo momento e del sindacato che anche all’epoca ha rivendicato il riconoscimento delle vittime come morti sul luogo di lavoro. “A 72 anni dall’evento drammatico, in questo territorio si continua a morire di lavoro : una strage inaccettabile, che deve chiamare alla responsabilità e all’intervento le istituzioni e gli organi preposti alla tutela. Ricordare le vittime del lavoro sfruttato, ci impegna ancora una volta nel contrasto allo sfruttamento e alla rivendicazione del rispetto delle norme in termini di salute e sicurezza, a partire dalla prevenzione e formazione. Basta morti sul lavoro” – il monito delle sigle sindacali.