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Bimbo ricoverato in gravi condizioni dopo la puntura di una zecca

bambino punto da una zecca

NAZIONALE – Con il periodo estivo aumenta il pericolo di essere punti da zecche. Complice anche il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature, questi animali stanno diventando sempre più pericolosi e le punture non vanno sottovalutate, soprattutto nei bambini.

L’ultimo caso arriva da Castrovillari in provincia di Cosenza, dove un bambino è finito in ospedale ricoverato in gravi condizioni dopo la puntura di una zecca. L’insetto gli ha causato una grave infezione che i medici hanno dovuto curare nel miglior modo possibile per scongiurare complicanze.

La puntura di zecca è in genere indolore: gli insetti inoculano nell’ospite una certa quantità di saliva che contiene principi anestetici. Se non ci si accorge della puntura, le zecche rimangono attaccate all’ospite per un periodo che varia tra i due e i sette giorni. In seguito si lasciano cadere spontaneamente. La puntura della zecca non è di per sé pericolosa per l’uomo. Vi sono però rischi sanitari che dipendono dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi insetti.

In alcuni casi le conseguenze possono essere serie. Alcuni giorni fa una bambina di Benevento sempre a causa di una puntura di una zecca ha contratto la malattia di Lyme. Una malattia che si sviluppa con un eritema, cioè una macchia rossa che si allarga progressivamente comparendo 7-14 giorni dopo la puntura di una zecca. Possono associarsi manifestazioni sistemiche come malessere, cefalea, febbre, dolori articolari, rigidità nucale, che si risolvono in 2/4 settimane, spontaneamente, anche senza trattamento.