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Retata in famiglia per l’arsenale, svolta per il fratello del boss: pentiti ridimensionati

CASAL DI PRINCIPE/CAPUA/CASTEL VOLTURNO. Torna libero Francesco Del Vecchio, fratello del ras Carlo Del Vecchio detto Carlino e ritenuto il capozona dei Casalesi per Capua. Il Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare per  concorso in detenzione di armi da guerra, clandestine e comuni da sparo, complete di svariati accessori e di munizioni di diverso calibro, e della ricettazione di alcune di esse. Si tratta di delitti commessi a Castel Volturno, fino al 20 aprile 2022, per i quali è stata ritenuta sussistente l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. e di aver agito al fine di favorire il clan dei casalesi.

Il tribunale della Libertà ha ritenuto infondate le dichiarazioni dei pentiti disponendo la scarcerazione dell’uomo.

L’arsenale

I fatti posti a base del provvedimento vedono la loro genesi in una perquisizione locale e domiciliare, finalizzata alla ricerca di armi, eseguita nell’aprile del 2022 dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta all’interno di un’azienda agricola di Castel Volturno. Le ricerche, sviluppate in maniera particolarmente accurata – anche col supporto della Polizia Scientifica e il contestuale impiego di due metal detector in dotazione – permettevano di individuare in un’area del fondo, in prossimità di un pozzo artesiano, il sito esatto ove, sotto quasi due metri di terreno, era occultato un vero e proprio arsenale. Tra le diverse armi e munizioni rinvenute, custodite all’interno di due bidoni in plastica, spiccava una granata per fucile M60 di fabbricazione ex Jugoslavia che, per la relativa pericolosità, veniva fatta brillare direttamente sul posto da operatori del Nucleo Artificieri della Polizia di Stato. C’erano poi due fucili mitragliatori Kalashnikovun fucile mitragliatore “Sites” mod. Rangertre pistole mitragliatrici UZIun’ulteriore pistola mitragliatrice non meglio identificataun fucile “a pompa”due fucili cal. 12 con matricole abraseun fucile Carabina di precisione comprensiva di gruppo ottico, una pistola Cal. 9×21 con matricola abrasa nonché un silenziatore per arma da fuoco, svariati caricatori e quasi trecento munizioni di diversi calibri.

La varietà e il numero di armi (anche da guerra) rinvenute permettevano, sin da subito, di ipotizzare che l’arsenale fosse riconducibile al clan dei casalesi. Del resto, in tal senso deponevano anche l’area geografica di riferimento e l’utilizzo di materiale analogo di cui, come noto, detta organizzazione criminale si è storicamente avvalsa. A tale considerazione si aggiungeva il dato fattuale che i titolari del fondo fossero strettamente legati, anche sotto il profilo parentale, con la nota famiglia DEL VECCHIO, i cui principali esponenti (DEL VECCHIO Paolo e Carlo), oltre che essere imparentati a loro volta con il noto SCHIAVONE Francesco detto “Cicciariello”, in passato hanno rivestito ruoli di spicco in seno al Clan dei Casalesi – fazione Schiavone, così come peraltro accertato anche in sede giudiziaria con sentenze di condanna ormai definitive.