CASERTA/NAPOLI – L’eterna e triste storia sull’emergenza “ecoballe”, non smette di tornare in primo piano. Sono, infatti, circa 20 anni che milioni di tonnellate di rifiuti sono lasciate a marcire tra le province di Caserta e Napoli.
Nel lontano 2015 il Governo Renzi staccò un assegno di 450 milioni di euro a De Luca per l’attuazione di un Piano straordinario d’interventi che prevedeva lo smaltimento delle “ecoballe”, la bonifica e la riqualificazione ambientale dei siti interessati entro 4 anni. Il risultato? Ne sono passati altri 4 e non siamo neanche al 20%.
A nulla sono servite le promesse del Governatore, Vincenzo De Luca, e intanto lo Stato continua a versare migliaia di euro al giorno all’Unione europea che ci ha sanzionati per non aver saputo salvaguardare quelle terre che, un tempo lontano, si distinguevano per la loro fertilità e produttività.
Così, il Consigliere regionale della Lega, Antonella Piccerillo, ha interrogato il Vicepresidente della Giunta regionale della Campania con delega all’Ambiente, Avv. Fulvio Bonavitacola, con l’auspicio di ricevere a stretto giro le dovute delucidazioni.
“Pretendiamo notizie certe circa l’effettiva funzionalità degli impianti di trattamento di Caivano e Giugliano, nonché sulle bonifiche dei siti che hanno ospitato le ecoballe per oltre 20 anni”–dichiara l’On. Piccerillo – “E’ evidente che siamo stati, nuovamente, traditi dalle promesse mai mantenute di De Luca. La riqualificazione e il risanamento ambientale sono fondamentali per la salvaguardia della salute pubblica. E’ arrivata l’ora dei chiarimenti”.