CASTEL VOLTURNO. Hanno gridato tutti insieme “presente” i ragazzi dell’Isis “Vincenzo Corrado” di Castel Volturno quando è stato esplicitato il nome di Domenico Noviello, detto Mimmo nel momento in cui è stato effettuato l’appello alle vittime di mafia. Stiamo scrivendo della commemorazione all’imprenditore ucciso il 16 ottobre del 2008 dall’ala stragista del clan dei Casalesi, presso la rotonda di Baia Verde, per aver denunciato nel 2001 i suoi estorsori.
È sembrato, in tale frangente, di ascoltare un’unica immensa voce contraddistinta da tante corde vocali che hanno vibrato nell’aria quella presa di coscienza nell’essere testimoni di legalità in un territorio dove questo termine è stato usato e abusato da molti “falsi profeti”. La mattinata di oggi, per la famiglia dell’ex titolare dell’autoscuola Mimmo, è cominciata presto. Intorno alle 10.30, Massimiliano Noviello, il figlio dell’imprenditore assassinato dal clan, con i figli, la mamma (la vedova di Domenico Noviello) e le sorelle è giunto a Baia Verde, proprio sul luogo del delitto. Da 15 anni qui insiste un piccolo monumento dedicato all’imprenditore castellano.
Attorno a lui è stato creato un cordone di personalità, di cittadini, di associazioni locali, di forze dell’ordine e autorità politiche e sociali per rendere omaggio alla memoria di Mimmo Noviello. In loco sono giunti il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone, il prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, il sindaco di Castel Volturno, Luigi Petrella, il direttore di Informare, Antonio Casaccio, i membri dell’associazione ambientalista Le Sentinelle guidati da Germano Ferraro, il colonnello Manuel Scarso, comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, l’assessore regionale alla Legalità Mario Morcone, il sostituto procuratore della Sezione I della Dda, Graziella Arlomede, il colonnello Giuseppe Furciniti comandante provinciale della Guardia di Finanza, il dirigente del commissariato di Castel Volturno, Pasquale Lamitella. La cerimonia di commemorazione è stata contraddistinta dalla deposizione di alcune corone di fiori e poi, Massimiliano Noviello ha preso la parola: “Ogni anno ci rivediamo qui per ricordare un uomo che non ha accettato il compromesso mafioso, perciò è importante fare memoria… Quest’anno abbiamo deciso di ripartire dalle scuole, attraverso le quali gli studenti a modo loro rappresentassero la figura di Mimmo Noviello e il desiderio di legalità sul territorio”.
Infatti, dopo l’omaggio in piazza Noviello, contraddistinta purtroppo da condizioni urbanistiche deprecabili, in quanto i nuovi dossi hanno dei risibili canali di scolo e fermano, di conseguenza, il regolare deflusso delle acque piovane, quindi a pochi passi dal monumento la strada era completamente allagata per la pioggia, si è passati all’Isis Vincenzo Corrado di Castel Volturno, diretto dalla dirigente Nicoletta Fabozzi.
Qui i ragazzi hanno allestito l’aula magna con l’albero della legalità contenente tutte le parole per realizzarla. Ai bordi della sala sono stati esposti i lavori artistici e le raffigurazioni di Mimmo Noviello da parte degli allievi del liceo d’Arte. Al convegno hanno partecipato: Salvatore Cuoci, coordinatore comitato don Peppe Diana; Fabio De Gemmis, Mariano Di Palma referente Libera Campania; Rosario D’Angelo, coordinatore regionale Fai; Luigi Ferrucci, presidente Fai; Francesco Balato giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere,
Tano Grasso, Presidente Onorario Fai; e Maria Grazia Nicolò commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura. Gli interventi sono stati alternati da momenti di riflessioni dei ragazzi del Liceo Scientifico e anche da canzoni a tema offerti dal coro “Corradocanta”, quali il brano “Rise Up di Andra Day”. Gli studenti nelle loro attività sono stati coordinati dalla docente Fernanda Esposito, coadiuvata, a sua volta dalla professoressa Orsola Petrella. In tale kermesse Tano Grasso ha esortato tutti i giovani presenti all’azione, mentre il magistrato Graziella Arlomede ha invitato i ragazzi ad avere fiducia nelle istituzioni per cambiare totalmente Castel Volturno e il casertano. Il dato emerso e denunciato da Massimo Noviello, (oggi presidente della Fai Castel Volturno), è stato quello che dopo il sacrificio del padre, ancora si registrano poche denunce per il racket.
Alla fine dopo la foto ricordo sono state consegnate sempre da Massimo Noviello delle targhe alla dirigente Nicoletta Fabozzi e alla professoressa Fernanda Esposito, mentre per gli alunni sono stati rilasciati degli attestati per la legalità.