In Campania le malattie cardiovascolari, tra cui quelle ischemiche e cerebrovascolari, sono responsabili di circa 20.000 decessi l’anno, trasformando questa regione come quella con il tasso di mortalità più alto d’Italia. Si stima, inoltre, che circa l’80% della popolazione di 18-69 anni della Campania non abbia mai misurato il livello di colesterolo e, dato ancora più preoccupante, il 60% dei pazienti con ipercolesterolemia non controlla adeguatamente i valori del colesterolo LDL nonostante le terapie ipolipemizzanti.
Il colesterolo LDL (LDL-C) è il principale fattore di rischio modificabile per la riduzione del rischio cardiovascolare, come dimostrato da decenni di esperienza di studi clinici che ne evidenziano la correlazione diretta con la malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD). L’accumulo di colesterolo LDL prolungato nel tempo, infatti, può determinare la formazione della placca aterosclerotica sulle arterie, aumentando così il rischio di eventi acuti come l’infarto del miocardio e l’ictus.
Da oggi è prescrivibile nella Regione Campania Inclisiran, la prima terapia a base di piccolo RNA interferente (siRNA) per la riduzione del colesterolo LDL, e rappresenta un nuovo approccio alla gestione dei pazienti con ipercolesterolemia, riducendo significativamente i livelli di colesterolo LDL con sole due somministrazioni l’anno. Inclisiran è ora erogato nei Centri abilitati alla prescrizione di tutta la Campania, in virtù del nuovo regolamento regionale per un accesso più rapido ai trattamenti.
“Questa molecola è capostipite di una nuova classe di farmaci altamente innovativi che mirano direttamente alla “radice” della malattia aterosclerotica piuttosto che ai suoi sintomi – dichiara Pasquale Perrone Filardi, Docente ordinario di Cardiologia, direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Presidente Società Italiana di Cardiologia (SIC) – grazie a un meccanismo d’azione che permette di ridurre i livelli di colesterolo LDL non solo in maniera efficace, ma anche sostenuta nel tempo. Un passo in avanti importante per raggiungere in un numero sempre più ampio di pazienti, il goal terapeutico raccomandato dalle nuove linee guida”.