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Uccide l’amico del cuore dopo una cena, condanna ridotta ancora: la pena fissata

CASTEL VOLTURNO. Si abbassa ancora la pena inflitta per l’assassinio dell’amico. Dopo essere stato condannato a 21 anni di reclusione in primo grado, riduzione di pena per Ulderico Piccolo, l’uomo accusato di aver assassinato il suo amico Augusto Grillo al termine di una cena in casa.

La Corte di Appello lo ha condannato a 14 anni di reclusione. Già in primo grado aveva evitato una pena esemplare grazie alla provvisionale da 150mila euro da corrispondere ai parenti della vittima tra madre (100mila) e fratelli (50mila).

La difesa di Piccolo aveva sempre sostenuto la tesi della colluttazione finita in tragedia: l’imputato non aveva intenzione di uccidere l’amico, che aveva appena 37 anni.

La tragedia

Una serata di spensieratezza dopo i mesi difficili del lockdown si trasformò in una tragedia assurda anche da raccontare. Ulderico aveva invitato sabato sera Augusto e un altro amico per una cena ristretta proprio per celebrare il ritorno ad una parziale normalità. Prima di andare a casa si erano fermati a comprare qualche birra. Dalla casa di Parco Le Anfore compariranno soltanto a notte fonda; Ulderico alla guida dell’auto con l’amico Augusto ormai agonizzante per la coltellata sferrata.

Il 43enne, incensurato e stimato sul lavoro, ha centrato l’amico con un fendente al petto che non gli ha lasciato scampo. Un gesto assurdo, avvenuto al termine di uno scambio di battute come tanti, dopo una serata trascorsa a chiacchierare, bere e fumare. A un certo punto gli animi si sono surriscaldati, forse per una parola di troppo: Piccolo ha preso il coltello e ha colpito l’amico. Non aveva intenzione di ucciderlo, ma quel raptus folle ha lasciato a terra Augusto, artigiano, anche lui persona dalla fedina penale immacolata e grande lavoratore.

L’ha portato in clinica e lasciato davanti all’ingresso per poi tornare a casa. Poco dopo i carabinieri sono andati nella sua abitazione: c’era ancora il coltello, le tracce di sangue e il resto. La confessione di Piccolo è stato l’ultimo tassello di una notte orribile e quello iniziale di un processo al quale ora manca solo il tassello della Cassazione.