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Reddito di Cittadinanza ai parenti dei boss, ora 6 rischiano il processo

MONDRAGONE. Sei persone rischiano di finire a processo nell’ambito dell’inchiesta su reddito di cittadinanza e camorra. Il pm Sergio Occhionero ha firmato la conclusione delle indagini per 6 persone. Si tratta di Luigi Fragnoli, 46enne figlio del ras Giuseppe; Giovanni Lungo e Domenico Di Ponio, condannati per reati commessi in funzione dei Fragnoli ed Alessandro Martino e Romualdo Martella, ritenuti vicini alla cosca di Augusto La Torre. Indagata anche Francesca Nattino. L’ipotesi di reato è quella di truffa e violazione della norma sul reddito di cittadinanza.

In totale sono finite nel mirino 30 persone nel mirino della magistratura per aver percepito indebitamente il sussidio di Stato, quasi tutte residenti sul litorale domizio, ma per alcune gli accertamenti hanno evidenziato solo inadempienze nella presentazione delle istanze per il reddito.

L’inchiesta napoletana

Figura anche la convivente di Alessio Bossis, il ventiduenne ucciso in un agguato di matrice camorristica scattato a Volla, in provincia di Napoli, lo scorso 24 ottobre, tra i destinatari dei sequestri notificati ormai tre mesi fa dai carabinieri a una ventina di indagati, legati a presunti affiliati alla criminalità organizzata, che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Secondo la Dda, Bossis, sarebbe stato tra gli autori della “stesa” messa a segno nella centralissima Piazza Trieste e Trento di Napoli, nel 2019.