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Spaccio nella valle: verdetto vicino per una gang

San Felice a Cancello. Si avvicina il verdetto per la gang dello spaccio da noi definita i ‘Casari’, capo promotore Cesare Martone, talanicaro di 45 anni attualmente ai domiciliari.

Le accuse sono 74 e 73 DPR 309/90, quindi associazione per traffico di sostanze stupefacenti.

Il giudice ha rinviato tutti a giudizio, il 24 marzo, e i soggetti hanno scelto il rito abbreviato. In quella sede ci sarà la discussione degli avvocati e poi uscirà la sentenza. Siamo quindi alle battute conclusive di una vicenda cominciata alcuni anni fa.

Di fatto era la terza organizzazione della zona, dopo quella dei Sazioni, guidati da Alessio Biondillo e dei Cervinari con Antonio e Filippo Piscitelli. Chiaramente si occupavano prevalentemente della zona della bassa valle Caudina, non trovando molto spazio su San Felice, Santa Maria a Vico e Arienzo.

Comunque non è da escludere che ora lo spaccio sia nelle mani di un paio di donne, una delle quali agirebbe al confine tra Forchia ed Arienzo. Quindi qualche casaro indomito pare che resista.

Tutti i coinvolti

  • Cesare Martone 45 anni di Talanico,
  • Biagio Angelo Carfora 51 anni di Arienzo,
  • Michele Gilles Papa 39enne di Santa Maria a Vico,

solo i suddetti sono ai domiciliari, mentre a piede libero sono:

  • Salvatore Quartara 41enne di San Felice via Circumvallazione,
  • Pellegrino Di Rosa 46enne di Talanico detto Rinuccio o Lanfranco via San Vincenzo San Felice, barbiere
  • Aniello Martone, 39enne fratello del casaro, via San Vincenzo San Felice
  • Vito Quartara 35enne di San Felice via Circumvallazione,
  • Francesco Vassallo detto Masaniello 40 anni di Airola
  • Giorgio Affinita 27enne di San Felice via San Pietro
  • Danila Daniele detta Dana 32 anni di Arienzo Fontanavecchia
  • Garabajiu Olesea detta Alessia 41 anni domiciliata in Arpaia e attualmente irreperibile

Le intercettazioni sul formaggio

Da un’intercettazione a Capodiconca, frazione di Arienzo del 21 febbraio 2020. L’interlocutore, un certo Ninù dice al mastro casaro che il formaggio era buono. Cesare dice che era buona, ore pure è buono, non ti preoccupare, tutto a posto? L’interlocutore dice un po’ di formaggio quando me lo devo venire a pigliare. Cesare dice quando volete venite a casa. L’interlocutore dice però una pezzotta di formaggio me la devi fare piccante. Cesare dice come la vuoi, così te la do.

Un Martone che oltre alle mozzarelle e al pecorino sa maneggiare anche la cocaina, dalle pietre alla neve, questo emerge, un vero expert dello spaccio.

Cesare dice tutto il resto a posto, il compagno tuo è rimasto contento. L’interlocutore dice Cesare, questo è l’importante. L’interlocutore replica sto dicendo il vero. Cesare dice no, è buono questo, hai visto tutto petruzzelle, tutto bello è. L’interlocutore dice tu se me lo dai buono. Cesare dice allora io lo tengo sempre addosso, però giustamente a volte uno e non mi trovi, lo tengo sempre addosso.

L’interlocutore dice Cesare, tu basta che non mi dai... Cesare dice no, il problema, ora ci sta la petruzzella. L’interlocutore ma ieri sera parecchi poliziotti, “incomprensibile. Cesare dice ma ieri sera un bordello, il compagno mio lo andarono ad acchiappare dove tiene la casa a Forchia. L’interlocutore dice è a Forchia, lo so, è uscito pure su facebook. Cesare dice Angioletto là, quattro si pigliarono cose. L’interlocutore dice ma comunque fecero piazza pulita, “incomprensibile. Cesare dice stiamo a male acqua, stiamo a male acqua, incomprensibile tutti quanti, infatti ora, incomprensibile.

L’interlocutore dice quella me la devo mangiare un poco alla sera. In lontananza si sente la voce della persona che dice ho portato sempre l’amico. Cesare dice lo facciamo sempre contento. Si salutano, Cesare riparte con la macchina…

Un dialogo abbastanza chiaro, Martone ribadisce di avere un ottimo ‘formaggio’ tra le mani e da mastro casaro esperto fornisce massime garanzie a Ninù.