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Ricatti hot all’ex e al politico, maresciallo nei guai: l’ultima mossa

PIEDIMONTE MATESE/VALLE TELESINA. Sarà decisa la Cassazione per decidere sull’eventuale condanna definitiva del maresciallo della polizia municipale F.F., accusato di sequestro di persona, violenza privata, estorsione, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia ai danni, a vario titolo, dell’ex moglie ed al nuovo compagno, un politico della Valle Telesina.

L’agente è stato condannato in Appello a 3 anni, pur negando sempre gli addebiti. L’arresto da parte degli agenti del commissariato di Telese Terme, a seguito del rinvenimento di alcune foto compromettenti per le persone ritratte, avviavano una meticolosa attività di indagine che consentiva di identificare una di esse. L’uomo, riponendo completa fiducia negli inquirenti e vincendo l’iniziale imbarazzo, riferiva di essere stato costretto dall’indagato ad assumere gli atteggiamenti compromettenti raffigurati e a farsi fotografare, dopo essere stato sequestrato in un appartamento e aver subito gravi minacce e violenze fisiche, ovvero calci, pugni e schiaffi; dette foto venivano poi utilizzate per ricattarlo e costringerlo a versare somme di danaro, in parte poi consegnato per un importo di 5.000,00 euro.

Tuttavia, nonostante la dazione di tale somma, evidentemente ritenuta non congrua, le foto venivano inviate dall’attuale indagato in diversi domicili con il chiaro intento di distruggere la reputazione e l’immagine pubblica e privata del malcapitato e ottenere il versamento di ulteriori somme di danaro, per una richiesta pari a complessivi 200.000 euro. Le dichiarazioni della vittima vennero puntualmente riscontrate dalla polizia giudiziaria che, eseguendo le direttive dei magistrati della scrivente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, rintracciò i vari testimoni acquisendo dagli stessi utilissimi elementi che hanno consentito di acclarare la veridicità della ricostruzione operata dal denunciante, così raggiungendo un quadro indiziario di rilevante consistenza che è poi sfociato nel processo.