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Giudici rinviano processi al 2026, sindaci scrivono a Mattarella e ai ministri

AVERSA. “Un immediato intervento volto a garantire un incremento sia del personale giudiziario del tribunale di Napoli Nord, sia delle forze dell’ordine e della Polizia municipale”: lo chiedono con forza, attraverso una lettera inviata al Capo dello Stato Mattarella, al Guardasigilli Nordio e al ministro dell’Interno Piantedosi, i sindaci dei 38 comuni del circondario – 19 del Casertano e 19 del Napoletano – del “più giovane” tribunale italiano, quello di Napoli Nord, istituito nello storico Castello Aragonese di Aversa nel settembre 2013 per “gestire” un territorio ad altissima densità abitativa – vi risiedono oltre un milione di persone – in un’area nota come Terra dei Fuochi per il degrado socio-ambientale e dove da sempre c’è una forte presenza camorristica.

Un tribunale già “ingolfato” per il combinato disposto delle migliaia di cause pendenti – che ne fanno già il quarto d’Italia quanto a carico di lavoro – e la carenza grave di personale, tanto di magistrati che di dipendenti amministrativi, e dove i processi penali si fissano, se va bene, al 2026. Una macchina che funziona male e che non garantisce il “servizio” giustizia in un territorio complesso e problematico.

Per questo il sindaco di Aversa Alfonso Golia si è fatto promotore della lettera e dell’incontro con i sindaci del circondario, tenutosi al Comune di Aversa: l’obiettivo è chiedere di “sanare le gravi carenze di personale” per una giustizia certa e garantire un efficace presidio su un territorio dove l’illegalità è tradizionalmente diffusa a tutti i livelli, ma dove spiccano, scrivono i sindaci, “i reati ambientali, che sono numerosi, creano danni per la salute dei cittadini e restano ad oggi senza una risposta efficace. Eppure “in questi dieci anni di attività – osservano – il Tribunale di Napoli Nord ha rappresentato non solo un presidio di legalità, ma anche un elemento di sviluppo sociale ed economico per il territorio, con la nascita di molte attività produttive legali di supporto alla vita del Tribunale”. 

“Argine contro la camorra”

 “Come territorio – proseguono i sindaci – abbiamo già vissuto una dittatura militare da parte della camorra. Dopo anni di contrasto e repressione, l’unico antidoto all’economia criminale e alle mafie può essere rappresentato solo dal tutelare i diritti dei cittadini, migliorando l’efficienza del Tribunale di Napoli Nord, e dal garantire un efficace presidio del territorio per prevenire fenomeni malavitosi”.

Ai cronici problemi del tribunale di Napoli Nord, bisogna poi aggiungere le carenze sul territorio anche delle forze dell’ordine – a Casal di Principe attendono da anni il Commissariato della Polizia di Stato – e delle polizie locali, che non riescono a garantire con efficacia la sicurezza delle persone e ad arginare i tanti e vari fenomeni di illegalità.

“Auspichiamo – concludono i sindaci – l’avvio di un dialogo costruttivo tra potere centrale e locale per condividere un cronoprogramma volto alla risoluzione di tali problematiche, partendo dal lavoro già avviato dal Governo, per il tramite dei Prefetti di Napoli e Caserta, per attuare un piano assunzionale straordinario per gli organici di Polizia Municipale”.