
SANTA MARIA CAPUA VETERE. (Antonio Tagliacozzi) Entro la fine di questo mese dovrebbero riprendere i lavori per il recupero del plesso scolastico “Principe di Piemonte” la storica scuola che ha ospitato intere generazioni di sammaritani. Gli ultimi cavilli burocratici sono stati superati e potrà riprendere il lavoro della ditta Tecnica Restauri srl di Venezia Mestre che si è aggiudicata la gara per il primo lotto funzionale del recupero del plesso elementare “Principe di Piemonte” fermo da anni, lavori poi concessi in subappalto ad una ditta locale.
Il blocco è stato determinato dalla insufficienza di fondi alla quale ha fatto fronte l’amministrazione comunale con soldi del bilancio che sono andati ad aggiungersi agli altri reperiti per risparmi attuati su altre opere. L’importo dei lavori era stato determinato in due milioni e 330 mila euro con un finanziamento ottenuto dopo alterne vicende procedurali che hanno suscitato più di una perplessità. E così, dopo la quarta volta il comune è riuscito ad riavviare i lavori di consolidamento e restauro dell’istituto comprensivo “Principe di Piemonte” di corso Garibaldi dopo che, la Regione Campania ebbe a rifinanziare i lavori per il recupero della gloriosa scuola con una somma di due milioni e trecentomila euro. In precedenza, nel 2011, il comune ottenne dalla Cassa Depositi e Prestiti un finanziamento di un milione e 600 mila euro per un primo lotto di lavori, ma si ritenne di dirottare tale finanziamento ad altre opere, nel 2014, la Regione Campania con i fondi POR ammise a finanziamento per la somma di tre milioni di euro i lavori per il recupero del plesso scolastico “Principe di Piemonte”, ma lo stanziamento fu perduto perché non furono avviate in tempo utile le procedure per l’espletamento della gara.
Il plesso scolastico di corso Garibaldi venne dichiarato inagibile nel 2009 con una ordinanza del sindaco dell’epoca Giancarlo Giudicianni in seguito alle proteste dei genitori degli alunni che non ritenevano la scuola sicura dal punto di vista antisismico ed anche perché alcune crepe si erano aperte nelle pareti. La chiusura della struttura, causò infiniti disagi per gli alunni e i genitori, che furono costretti ai doppi turni e a pellegrinaggi in varie scuole cittadine. Ci furono perizie, contro perizie, riunioni e quant’altro, senza dire dei danni subiti dal commercio da circa quindici derivanti dalla chiusura del plesso scolastico più antico della città essendo stato costruito nel 1912. Ora, si aspetta il riavvio dei lavori, e l’apertura del cantiere. Forse, ci siamo. Fate presto !

