Caserta. Il progetto Jazz & Shoah nasce da un’idea del Maestro sassofonista Angelo Gregorio per raccontare la sconosciuta storia di 15 musicisti jazz del campo di concentramento di Terezin. L’evento promosso dall’Istituto di Cultura Bruxelles vuole adoperare l’arte musicale come atto di resistenza. Attraverso libri, pubblicazioni scientifiche e articoli, il Maestro Gregorio riesce a scrivere un testo appassionante che racchiude le vicende dei musicisti deportati. Dopo il controllo della Gestapo su Theresienstadt nel 1940, il ghetto ebraico della città ceca divenne presto un punto di arrivo per numerosi ebrei provenienti da tutta la Cecoslovacchia occupata dai tedeschi. Tra i protagonisti di questa vicenda c’è Erik Volgel alla ricerca di un locale swing dove ritrovarsi con altri musicisti di jazz. Il trombettista austriaco incontra il chitarrista Coco Schumann nel jazz club di Terezin dando vita ai “The Ghetto Swingers”. Con l’arrivo della Croce Rossa nel campo di Terezin, il 23 giugno 1944 fu chiesto all’orchestra di preparare un repertorio e di esibirsi durante una ripresa cinematografica. I nazisti promisero ricompense a tutti, e la libertà dopo la ripresa del film, invece vennero deportati ad Auschwitz e molti di loro direttamente nella camera a gas.
L’Orchestra Jazz & Shoah – che debutta in Italia per la prima volta al teatro Parravano di Caserta alle ore 19.15 – conta sei maestri poli strumentisti (con gli arrangiamenti di Angelo Gregorio al sassofono e canto, suoneranno: Julien Gillain al violino, pianoforte e canto; Thimote Lemaire al trombone; Gabriele Pagliano al contrabbasso; Cyranò Vatel alla chitarra e Lucas Vanderputten alla batteria) per dare voce alla storia dei Ghetto Swingers. Alla fine di ogni brano una serie di diapositive accuratamente scelte e avallate dalla Fondation de la Mémoire Contemporaine de Bruxelles dà peso e rende ancora più interattiva la parte narrativa disponibile in 3 lingue, Italiano, Francese e Inglese. << Con questo spettacolo vogliamo risuonare la musica di un’epoca, ma anche far affrontare lo shock subito dai musicisti ebrei – dice Angelo Gregorio – in contrapposizione allo sterminio c’è il suono inebriante della forza della vita e dell’arte. I nazisti avevano sfigurato questo genere musicale chiamandolo “degenerato” in modo da poterlo strumentalizzare e addormentare, così il mondo di fronte al progetto della Soluzione Finale del problema ebraico>>.
Attraverso diapositive e filmati di repertorio lo spettacolo vuole sottolineare il paradosso tra la musica swing ruggente, gioiosa degli anni 20 suonata al campo di concentramento di Theresienstadt e la desolazione della Shoah. Un viaggio appassionante, commovente che racconta una vicenda tragica con un approccio completamente diverso dal solito e vicino alla musica gioiosa e spensierata di Count Basie e Duke Ellington.
Tra gli ospiti della serata anche il primo sostenitore e realizzatore del progetto, Paolo Sabbatini. <<Sono stato subito colpito dalla creatività e dal bagaglio culturale di Angelo Gregorio, che grazie alle sue capacità d’inventiva ha saputo tirare fuori gioielli dalle rocce>>, confessa il diplomatico attualmente dirigente dell’Area promozione Cultura e Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Come direttore dell’Istituto di Cultura di Bruxelles nel 2022, Sabbatini ha affrontato argomenti come l’inclusione e l’esclusione a tutti i livelli; la formazione al culto del bello, il coinvolgimento dei giovani con la realizzazione e la promozione di orchestre e concerti regolari. La serata celebrativa della giornata della memoria si avvale anche del patrocinio morale dell’Associazione dei Cavalieri di San Silvestro presieduta dal monsignor Luigi Casolini e della Camera di Commercio Belgo-Italiana.