
MARCIANISE. Non si arresta il flusso di dichiarazioni dell’ex imprenditore Agostino Piccolo, che in estate ha deciso di avviare la collaborazione con la giustizia e ora sta raccontando alla Dda tutto quello che sa sul clan di suo cugino Achille Piccolo.
In recenti verbali si è soffermato su un altro esponente di primo piano come Andrea Letizia ed in particolare sui suoi rapporti con Antonio Ottavio Sorbo, il carrozziere coinvolto nell’ultima inchiesta sui Quaqquaroni ed attualmente sotto processo. Nei suoi confronti la Dda ha chiesto 8 anni di reclusione ed ora a marzo riprenderà il processo per arringhe difensive e sentenza.
Sorbo – come riferito da Piccolo – sarebbe stato il testimone di nozze di Andrea Letizia e gli avrebbe messo a disposizione una casa dopo la scarcerazione.
La carriera e il pentimento
A fine luglio l’imprenditore edile Agostino Piccolo ha deciso di collaborare con la giustizia. Un pentimento che fa scalpore quello dell’imprenditore, parente sia di Achille Piccolo 1975 che dell’omonimo del 1978: prima del blitz era infatti incensurato. Residente a Marcianise, dopo l’operazione Agostino Piccolo era recluso nel carcere di Vibo Valentia.
A fine luglio la Procura di Napoli (Direzione Distrettuale Antimafia) ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone ritenute organiche al clan camorristico Piccolo-Letizia, operante nei comuni di Marcianise e Capodrise.
I Piccolo-Letizia sono storicamente rivali dell’altro clan attivo da decenni a Marcianise, i Belforte, ma negli ultimi anni, complici alcune scarcerazioni e soprattutto le tante inchieste che hanno indebolito i Belforte, hanno ripreso forza sul territorio.
Piccolo ha ammesso di essere entrato nel clan dei cugini Achille Piccolo ’75 e ’78 ad appena 15 anni e che il ruolo era quello delle estorsioni. Però i fatti di sangue li conosce per avere partecipato ad alcuni omicidi. I verbali sono ora al vaglio della magistratura che deve decidere come avviare un’eventuale nuova inchiesta sulla faida.

