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Castello di Casaluce: un tesoro da salvare

CASALUCE – l’antico castello di Casaluce è tra i candidati dei “Luoghi del Cuore” FAI di quest’anno. L’iniziativa, promossa dal Comune, ha ricevuto già un nutrito consenso, ma si può e si deve fare di più per valorizzare uno straordinario monumento, che già da troppi anni versa in condizioni pietose.

Casaluce vanta una storia straordinaria, che affonda le sue radici nella cultura preromana. Tuttavia, è con l’avvento dei Normanni che il Comune diventa un centro importante per l’amministrazione territoriale: intorno al 1053, infatti, con la nascita della contea di Aversa, il condottiero Rainulfo Drengot vi fa edificare il primo castello normanno del sud Italia.

Del castello “se ne servirono tutti i feudatari seguaci del re di Napoli dal 1265, anno in cui arrivò in Italia con il suo grande esercito Carlo I d’Angiò. Quest’ultimo, nel 1269, donò il castello a Beltramo del Balzo – grande sostenitore del re nella conquista del regno –che lo passò infine a suo figlio Raimondo, sotto il quale Casaluce acquisì importanza. Posto ai margini di quella zona acquitrinosa e boschiva nei pressi del fiume Clanio, il castello era la sentinella avanzata della madre patria di Aversa, a difesa dei nuovi domini, essendo di grande rilevanza strategica. Venuto in possesso dei Del Balzo, nel 1359 il castello fu donato ai monaci Celestini che lo trasformarono in un monastero.”

A raccontarci la storia del castello di Casaluce è Carmela Valentina Sorrentino, appassionata e coraggiosa Assessore all’Ambiente, alla Cultura, alla Pubblica Istruzione e Attività istituzionali.

“Dopo anni di completo disinteresse da parte delle passate amministrazioni per la sorte di questo e di altri monumenti, finalmente il Comune si sta impegnando per riscattare e valorizzare il nostro patrimonio storico e artistico. Occorrono 2500 firme perché il FAI possa stanziare dei fondi, che saranno destinati al restauro del castello e di altri importanti siti. La nostra intenzione è quella di fare del castello di Casaluce un polo culturale aperto a tutti e di risollevare il nostro Comune dall’anonimato in cui ha languito fino a ora”, ci spiega l’Assessore Sorrentino.

Il castello non è il solo monumento da recuperare: nel santuario casalucese, ad esempio, sono custoditi anche i due preziosissimi vasi in alabastro, provenienti, probabilmente, dal Vicino Oriente: in accordo ad una antica tradizione, i due vasi sono le idrie nelle quali Gesù operò il miracolo delle nozze di Cana. Inoltre, il santuario è anche custode di affreschi trecenteschi risalenti alla scuola di Giotto e di un organo di tradizione napoletana del ‘700 perfettamente funzionante.

Qui di seguito, potrete trovare il link del FAI al quale dare il vostro voto per la salvaguardia e la valorizzazione del castello normanno di Casaluce.

 

https://fondoambiente.it/luoghi/castello-di-casaluce?ldc