Caserta. È da mesi ormai che la qualità dell’acqua della nostra città è pessima, non in termini di potabilità ma di bevibilità. In passato la nostra acqua era stata certificata come la migliore d’Italia. Il rischio che elettrodomestici e tubature si guastino e che aumentino le spese per la cittadinanza è elevatissimo.
La vertenza di Caserta decide sulla questione, procede dentro e fuori le istituzioni e oggi, durante il Consiglio Comunale, è stata discussa l’interrogazione sul peggioramento della qualità dell’acqua nel comune di Caserta.
Nello scorso mese più di mille persone hanno firmato la petizione lanciata da Caserta Decide e molte hanno aderito all’iniziativa del movimento di condurre dei test dell’acqua nelle proprie abitazioni.
“Ciò che emerge dai test, come segnala anche Italgas, è che l’acqua è a norma ed è potabile, ma non ci basta: la città deve sapere perché non può più usufruire dell’acqua migliore d’Italia e perché deve subire danni ambientali – perché le persone per la non bevibilità dell’acqua acquista acqua in bottiglia – e soprattutto danni alle tubature e agli elettrodomestici.”, ha chiesto Giovine all’ass.
Marzo, il quale ha risposto che ha ricevuto “in via informale” da Italgas un dato molto rilevante: l’acqua non è più approvvigionata dalle fonti collinari del beneventano ma da pozzi delle zone di Acerra. In risposta all’assessore, Giovine ha chiesto, confidando nell’operatività dell’assessore, la convocazione urgente di un incontro con l’ufficio preposto alla Regione Campania per chiarimenti in merito.