Ennesimo caso vandalico al Palazzo De Rebursa di Aversa.
Aversa. A distanza di pochi mesi dai primi due assedi al Palazzo De Rebursa, ( da poco completamente ristrutturato e a pochi passi dalla casa comunale) arriva anche il terzo raid. Il primo caso di attacco avvenuto il 20 marzo, ad opera di un gruppo di giovani (vandali). Che forzando le serrature irruppero all’interno, facendosi video dalle balconate e pubblicandoli sui social, furono subito riconosciuti.
Il secondo episodio avvenne il 28 aprile, quasi analogamente al primo, vi fu una ulteriore irruzione all’interno dello stesso, che fu in questo caso completamente imbrattato. In quel caso da parte dell’amministrazione comunale, si pensò di adoperarsi con la vigilanza privata.
Oggi a distanza di circa 7 mesi dall’accaduto, hanno cercato nuovamente di intrufolarsi all’interno del Palazzo, ma in questo caso la Vigilanza ha scansato l’irreparabile.
Questo, ennesimo episodio, va ad inserirsi in una storia già molto travagliata che ha avuto dagli albori questo Palazzo. Infatti, La famiglia aversana dei Rebursa cessò nel XIII sec. per un motivo alquanto singolare.
I maschi di questo casato, siccome furono ammazzati a seguito della vittoria di Carlo I d’Angiò nella battaglia di Benevento contro Manfredi di Sicilia.
Questi ultimi, infatti, nel fare rientro da vincitori a Napoli, capitale designata del Regno, passando per Aversa fu omaggiato da una parte degli aversani i quali gli consegnarono simbolicamente anche le chiavi della città.
Allo stesso tempo, in un’altra zona della città scoppiò una rivolta contro Carlo I d’Angiò, rivolta capeggiata dal nobile Aversano Riccardo Rebursa, il quale fedele alle sue origini Normanne caldeggiava l’ascesa al trono di Napoli da parte degli Svevi schierandosi con l’imperatore Corradino.
Solo le donne furono risparmiate, ma anche esse rimaste solo preferirono lasciare il Palazzo e renderlo, e trasormarlo di seguito in un convento e casa di clausura.