AVERSA. Sono emerse anche richieste di ‘bonus locazione’ post mortem dall’indagine della Guardia di Finanza di Frattamaggiore che oggi ha eseguito un sequestro preventivo di crediti da oltre 23 milioni di euro chiesti da 29 soggetti (tra persone fisiche e giuridiche) risultati residenti nelle province di Napoli e Caserta ma di fatto irreperibili: praticamente dei “fantasmi” che stavano per impossessarsi illecitamente delle agevolazioni previste nel cosiddetto “decreto rilancio”.
Il caso limite riguarda un extracomunitario che – stando agli accertamenti eseguiti dalle fiamme gialle – si sarebbe collegato al portale Entrate per avviare le pratiche relative al beneficio, per complessivi 138mila euro, però in una data successiva al suo decesso. L’indagine, che ha consentito di impedire in pochi mesi la monetizzazione di crediti fiscali per una cifra vertiginosa – ben 903 milioni di euro – vede nella veste di inconsapevoli protagonisti proprio extracomunitari risultati irreperibili sul territorio nazionale, utilizzati da una fantomatica associazione a delinquere per truffare lo Stato.
E’ evidente che a tentare di spillare denaro all’Erario è stato un gruppo di esperti del settore – pare residenti in alcune province della Campania – sulle cui tracce ora si sono messi i settanta finanzieri di Frattamaggiore, coordinati dalla Procura di Napoli Nord. Quasi la totalità dei 29 soggetti individuati è risultato essere un immigrato extracomunitario di cui ormai non c’è traccia in Italia, come risulta da una serie notifiche inoltrate in passato e mai giunte a destinazione.
Le istanze per i crediti possono essere notificate semplicemente compilando le form del portale web Entratel e, secondo quanto finora accertato dai finanzieri guidati dal comandante Carmine Bellucci, i dati inseriti sono risultati essere tutti inerenti locazioni fantomatiche per attività d’impresa inesistenti. Inoltre, dall’analisi dell’elenco dei richiedenti è venuto fuori che il 50% di questi era anche percettore o comunque richiedente di reddito di cittadinanza, beneficio che esclude a priori la possibilità di accedere al bonus locazione. Secondo il procuratore Maria Antonietta Troncone, che guida l’ufficio inquirenti di Napoli Nord, il sequestro notificato oggi dalla Guardia di Finanza ha consentito di evitare “la dispersione di risorse pubbliche mediante la monetizzazione o l’utilizzo in compensazione dei crediti”.
Il passo successivo di questo ingegnoso meccanismo, evidentemente gestito da una regia occulta e preparata, sarebbe dovuto essere la monetizzazione dei crediti, avvalendosi degli istituti di credito, oppure negoziandoli con aziende “sane” e operative. E anche quest’aspetto è sotto la lente degli investigatori: sono in corso delle verifiche e per ora quasi tutti i crediti concessi – adesso sotto sequestro e quindi inesigibili – sono risultati ancora sulla piattaforma informatica.