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Allarme batteri, sequestro record di alimenti nel Casertano: nei guai 11 ditte su 25

CASERTA. Clamoroso blitz dei Nas in tutta Italia e in particolare nel Casertano: trovate tracce di batteri in diversi alimenti sequestrati.

I Carabinieri del N.A.S. di Caserta, nel periodo dal 10 al 19 ottobre 2022, su disposizione del superiore Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, nell’ambito di verifiche sull’eventuale contaminazione da “listeria”, hanno eseguito una serie di controlli su industrie alimentari ed esercizi di vendita/somministrazione di alimenti al fine di verificare la salubrità di prodotti commercializzati e l’idoneità delle strutture utilizzate.

Nel corso dell’operazione sono state passate al setaccio ben 25 strutture, 11 delle quali sono risultate non in regola. Nell’ambito dell’attività attività presso 8 strutture sono state riscontrate gravi carenze igienico sanitarie; per 4 locali deposito, un laboratorio e 2 celle frigo è stato adottato il provvedimento di chiusura ad horas; circa 300 kg di alimenti sono stati sottoposti a sequestro per inosservanza alle norme sulla tracciabilità e/o della conservazione.

Il bilancio nazionale

Due laboratori di analisi privati risultati non autorizzati, che producevano falsi referti attestanti parametri analitici e microbiologici non veritieri in quanto basati su analisi mai eseguite sugli alimenti, sono stati scoperti dai Nas a Palermo nell’ambito della campagna di controlli sulla listeria. Sempre a Palermo sono stati disposti il fermo preventivo di 945 kg di prodotti caseari e la sospensione dell’attività di un’azienda dopo che un campione di formaggio fresco è risultato contenere valori elevati di Listeria.

In un’industria di salumi della provincia di Modena sono stati sequestrati 7.000 kg di tranci di carne suina e bovina e semilavorati , invasi da ghiaccio e brina gelificata a causa del malfunzionamento del sistema di refrigerazione: c’erano anche muffe sulle pareti dei locali destinati allo scarico merci, che avrebbero potuto contaminare gli alimenti. A Bari in un’industria di lavorazione carni sono stati sequestrati 1.800 kg di prodotti privi di etichettatura e di indicazioni utili a garantirne la tracciabilità. Sequestri anche a Salerno e Catania stavolta di 3700 kg di prodotti lattiero-caseari, che stavano per essere commercializzati e che erano sprovvisti della documentazione sulla rintracciabilità.

Nella provincia di Savona è stato chiuso un laboratorio di preparazione gastronomica, che non aveva l’autorizzazione sanitaria e presentava gravi carenze anche sul piano dell’igiene. Per precarie condizioni igieniche ma anche per la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo, imposte dalla normativa, sono stati sequestrati a Ragusa 529 kg salumi già confezionati, alcuni sprovvisti di elementi utili alla tracciabilità, altri scaduti. Nella provincia di Napoli chiuso un impianto di sezionamento e commercio all’ingrosso di carni avicole sprovvisto del “Bollo CE” e di riconoscimento produttivo..