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Libro mastro dell’imprenditore-pentito, svolta per l’intreccio clan e politica: svelata la verità

CAPUA. Nuova udienza nel processo su politica e clan a Capua nel quale sono imputati l’ex sindaco Carmine Antropoli e gli ex assessori Marco Ricci e Guido Taglialatela. Il pm ha depositato la relazione sull’analisi del libro mastro redatto dall’attuale collaboratore di giustizia Francesco Zagaria detto “Ciccio ‘e Brezza”. Stando al perito è stato scritto prima del 2019 ed è quindi è antecedente alla scelta dell’imprenditore di pentirsi.

Confermati dunque i dettagli emersi dai primi esami. Secondo gli accertamenti scientifici  dei Ris il libro mastro sarebbe stato vergato da Zagaria tra il 2017 e il 2018 ma la difesa aveva spostato le lancette all’indietro di oltre tre anni.

In una udienza dell’anno scorso Zagaria raccontò di aver cominciato ad intrattenere rapporti con i politici capuani fin dal 2006 quando un suo amico lo mise in contatto con Ricci. L’imprenditore si era già trasferito da tempo a Capua (“Era una questione di principio prendere gli appalti lì”), ma essendo originario di Casapesenna continuava a millantare la parentela col boss Michele Zagaria.

Proprio dopo la cattura dell’ex primula rossa “Ciccio ‘e Brezza” cominciò ad avere un ruolo sempre più centrale nelle vicende del clan. E poi i voti, i lavori, i rapporti personali. Molto, se non tutto, messo nero su bianco nel manoscritto che potrebbe essere la chiave di volta del processo su politica e camorra.

 

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