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Mitreo, a 100 anni dalla scoperta si attende la mossa della Soprintendenza

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). Un evento che dovrebbe essere presentato dalla Soprintendenza a fine settembre è quello con il quale si intendono celebrare i cento anni della scoperta del famoso “Mitreo” di Capua antica, uno dei pochi al mondo ancora in ottimo stato di conservazione. Dopo anni di intensi studi, di monitoraggi, di studio del microclima, dovrebbero essere conclusi i lavori di restauro conservativo del monumento che, scoperto nel settembre del 1922 nel corso di uno scavo per la costruzione di abitazioni, è ancora oggi intatto e riportato all’antico splendore da una équipe di professionisti che da anni sta lavorando al suo recupero con risultati a quanto pare, veramente significativi.

Il “Mitreo” fu scoperto il 26 settembre del 1922 da Vincenzo Cortese la cui impresa edile era impegnata in scavi nel rione sant’Erasmo a vico Caserma. La scoperta, per la sua importanza, mobilitò il mondo accademico del tempo ed a santa Maria giunsero studiosi come Pietro Fedele, Salvatore Aurigemma ed altri e l’amministrazione comunale dell’epoca contribuì al recupero della struttura espropriando il terreno. Il “Mitreo” è una cripta sotterranea risalente al primo secolo dopo Cristo nella quale si venerava il dio Mitra, una divinità persiana, introdotta a Capua attraverso la famosa scuola gladiatoria di Capua frequentata da gladiatori di ogni nazionalità. Ci auguriamo che la Soprintendenza, e per essa la dottoressa Ida Gennarelli, direttrice del polo museale e dell’anfiteatro campano non si lasci sfuggire l’occasione per ricordare alle generazioni attuali i tesori e questo in particolare e le testimonianze della Capua antica, definita da Cicerone “altera Roma”.