Caserta. Il coordinamento scrive ai sindaci chiarendo la sua posizione sul ruolo del Generale Cortellesa, parafulmine per responsabilità di altri e specchietto per la allodole usato da De Luca Gianni Fabbris invia una lettera ai sindaci della provincia di Caserta, dopo che alcuni di loro hanno chiesto nell’incontro di ieri che il Generale incontri il Commissario Cortellessa.
La lettera
Ai sindaci della provincia di Caserta
Ai sindaci che ieri hanno incontrato il Presidente De Luca sentendosi dire che, in un atto di attenzione verso il territorio la Regione mette al lavoro il Gen. Cortellessa, giriamo quest’articolo datato 13 luglio (https://altragricoltura.net/coordinamento-bufale/senonoraquando/la-irresponsabilita-della-regioone-e-la-nostra-responsabilita-abbiamo-incontrato-il-gen-cortellessa/)
Lo facciamo perchè durante l’incontro alcuni sindaci hanno chiesto che il Commissario “incontrasse il Coordinamento” e si sono sentiti rispondere dal Generale un secco “NO” nel tono perentorio usato dai militari motivato (bonta sua) dal fatto che il Coordinamento lo delegittimerebbe.
Come vedete dall’articolo (ampiamente riportato dai giornali) non c’è alcun bisogno di incontrare il Generale Cortellessa; ringraziamo i sindaci che lo hanno sollecitato ma il Coordinamento ha già incontrato il Gen. Cortellessa per due lunghe ore ed ha posto con trasparenza la sua posizione. Non ci sembra di averlo delegittimato come persona e nemmeno di aver usato toni e modalità inadeguate. Del resto siamo stati i primi a chiedere l’istituzione di un Commissario ma (come vedete chiaramente nell’articolo) per modificare il Piano e non per attuarlo, dal momento che pensiamo che quel piano è un danno mortale per il territorio e che nelle regole che impone diffonde ancora di più le malattie.
In sostanza: nessun problema sulla persona ma la questione è altra. Il Gen. Cortellessa è stato nominato dal Presidente De Luca commissariando due uffici regionali con il mandato di applicare il Piano non di cambiarlo.
Al generale abbiamo ricordato che il suo compito è tutto qui e che non ha alcun potere di cambiare un piano fallimentare come sarebbe stato se la nomina fosse stata fatta dal Presidente del Consiglio dei Ministri (come è appena avvenuto nel caso della peste suina) che avrebbe dovuto dichiarare lo “Stato di emergenza” e avrebbe conferito poteri per “riscrivere il provvedimento” non per attuarlo. Esattamente come fu fatto nel 2007 con uno straordinario risultato: la brucella in provincia di Caserta passò dal 18% al meno dell’1%.
Al commissario abbiamo rappresentato i rischi che “finisse per essere uno specchietto per le allodole”, un “parafulmine offerto in pasto ai sindaci, agli allevatori ed all’opinione pubblica” per scaricare le responsabilità di chi le ha realmente: il Presidente De Luca, la Giunta Regionale e il Consiglio Regionale che sono gli unici a dover rispondere agli elettori.
Così, purtoppo è stato. Alle Commissioni del Consiglio Regionale riunite in sessione ufficiale per valutare il Piano e le modifiche necessarie, la Giunta non si è presentata (quindi non fuggono solo dal confronto con gli allevatori ma anche dalle loro stesse istituzioni ogni volta che trovano scomodo affrontare la verità) e il Capo di Gabinetto di De Luca ha mandato una nota dicendo: “da ora abbiamo nominato il Commissario Cortellessa, parlate con lui”.
Stessa cosa ha fatto il Presidente De Luca con allevatori che lo sollecitavano. Il Presidente con fare paterno e la pacca sulla spalla, più o meno ha detto: “Fratelli miei facciamo tutto quello che volete, non vi preoccupate. Però parlate col Generale Cortellessa che ha la mia delega”.
Già! Quegli allevatori ci hanno creduto e hanno incontrato il Generale ponendogli tutte le questioni che vanno cambiate per risolvere davvero la BRC e la TBC (le stesse che il Coordinamento pone da sempre) e il Commissario, che è un militare onesto, un professionista cosciente del proprio dovere e dei propri compiti ha semplicemente detto la verità: “Perchè chiedete a me? Io non posso cambiare il Piano, posso solo provare a vedere se lo realizzo al meglio”.
Tutto questo lo avevamo rappresentato trasparentemente al Commissario Cortellessa ma dopo quell’incontro nulla è cambiato. Il piano continua a fare danni, il Presidente De Luca continua ad essere sordo a qualsiasi proposta di migliorarlo per evitare i disastri che si stanno concretizzando e il Commissario Cortellessa continua a girare nelle campagne garantendo quello che non può.
La verità, cari sindaci, è che siamo noi che, dopo averlo incontrato, non abbiamo altro da dire al Commissario (su cui non abbiamo alcuna delegittimazione da operare dal momento che non ha alcun potere che ci interessa sollecitare).
Vero è, piuttosto, che nelle ultime settimane, visto che il Piano continua a fare danni e che nella sostanza ben poco è cambiato (sono circa 15.000 gli animali abbattuti da Gennaio usando le stesse metodiche fallimentari imposte dagli estensori del piano aggirando le regole e gli indirizzi comunitari) abbiamo “diffidato il Generale Cortellessa, il Ministro Speranza, il Presidente della Regione De Luca e l’Assessore Caputo a fermarsi, notificandogli che se non lo faranno, li riterremo responsabili personalmente dei danni economici alle aziende. Siamo convinti che quel piano presto crollerà. In questo momento sono aperte procedure e ricorsi al TAR, alla Corte dei Conti, al Consiglio di Stato oltre che attività della magistraura su possibili profili penali. Nei prossimi giorni arriveranno al pettine le procedure aperte dal Difensore Civico (che si sta rivolgendo alla Magistratura ed agli organismi di giustizia europei) e della Consulta di Garanzia Costituzionale della Regione (un organismo formato da massimi esperti dall’altissimo profilo) che ha ritenuto “meritevole” di indagine un esposto delle opposizioni in Consiglio Regionale per valutare la “legittimità” del Piano di De Luca-Caputo-Limone-Campanile. Se questo accadrà tutti gli atti decadranno compreso la nomina del Generale Cortellessa.
Il Soccorso Contadino sta inventariando e documentando i danni alle imprese e al territorio.
La nostra diffida non è delegittimazione e discredito ma è un atto di legittima autodifesa e l’esercizio di garanzie costituzionali: se per effetto del Piano le aziende avranno danni che avrebbero potuto essere evitati, chiederemo i risarcimenti direttamente a chi lo ha applicato non volendo ascoltare le ragioni di chi propone le alternative possibili.
Qui trovate la notizia della nostra diffida (https://altragricoltura.net/coordinamento-bufale/le-diffide-a-cortellessa-speranza-e-gli-altri-in-attesa-della-politica/)
In conclusione: nell’augurarvi una buona giornata, esortiamo i sindaci del Casertano, come hanno saputo fare tanto volte, a guardare con fiducia all’azione degli allevatori che non è animata da alcuno spirito di rivalsa o da posizioneipreconcette ma che da tempo stanno dimostrando, con la loro azione, di saper andare oltre la logica della pacca sulla spalla.