Orta di Atella. Ieri sera, nel centro antico di Orta di Atella le soavi sonorità di un jazz di alto livello quello di Think Jazz tutto atellano, che fa onore alle antiche “fabule atellane” che da qui presero i natali. La kermesse è alla sua ottava edizione ed è ospitata nella suggestiva cornice della parte più antica del centro cittadino dove rimane vivo ancora il ricordo di negozi ed abitazioni centenarie ed una antica macelleria dismessa da anni, ancora con i ganci esterni ben piantati al muro, dove venivano appese le carni e la scritta a vernice su calce. Vie antiche in contrasto con la volontà degli organizzatori, della piazzetta del Rosario, che sperano in un netto recupero urbanistico dell’area a cui anche l’amministrazione comunale guarda con grande attenzione. In questo fine settimana sul palco di ThinkJazz, festival musicali del jazz in Campania, in cartellone dal 5 al 7 agosto, i più importanti musicisti jazz del panorama musicale nazionale e internazionale. Un evento in cui gli organizzatori credono molto come opportunità di crescita e rinascita del territorio.
Ad aprire l’ottava edizione del Think Jazz, iera il Grégory Privat Trio, fondato dal pianista e vocalist caraibico Grégory Privat di origini martinicane, che commentando la sua musica ha detto, rivolto al pubblico, in un “inglese martinicano” e una gestualità fortemente napoletana: “Credo che ognuno di noi abbia una frequenza che risuona dentro di noi fin dalla nascita e che ci permette di connetterci a noi stessi. Questa vibrazione tende ad essere alterata man mano che invecchiamo, a seconda delle diverse difficoltà della vita, proprio come uno strumento che va stonato. Spesso la mia musica parla di riscoprire la nostra frequenza, la nostra tonalità.”
Gli specialisti e gli osservatori del mondo jazz hanno collocato Grégory Privat tra i musicisti più in vista nella nuova scena musicale mondiale. Con lui sul palco del Think Jazz accompagnato da Chris Jennings al contrabbasso e da un esilarante Tilo Bertholo alle percussioni. A seguire poi sul palco gli “Aleph Trio”, giovanissimi ed eccellente trio napoletano, che presentano un interessante progetto di musica jazz partenopeo composto da Antonio Cece alla chitarra, Daniele De Santo al contrabbasso e da Marco Fazzari alla batteria.
Questa sera invece, sabato 6 agosto, primo gruppo ad esibirsi, il Mathias Eick Quintet, sicuramente uno dei più interessanti nel panorama musicale internazionale. Poi la volta l’Andrea Abbadia Quartet, gruppo casertano d’adozione, quartetto, composto da Lello Petrarca al pianoforte, Luca Varavallo al contrabbasso e Alex Perrone alla batteria. La musica jazz purtroppo soffre ancora di pregiudizi atavici che la etichettano come musica colta, musica di nicchia, ma chi ne conosce la storia sa che essa parte da una musica dalle radici profondamente popolari in cui ci si può ritrovare sempre, ed emozionandosi non poco.