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Carabiniere indagato chiama colonnello 120 secondi dopo l’omicidio del sindaco

MADDALONI/CASAGIOVE/AVERSA. Due minuti dopo l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, sul telefono del tenente colonnello Fabio Cagnazzo arriva una telefonata da parte del carabiniere Luigi Molaro, all’epoca suo braccio destro, rimasta senza risposta: un dato “inquietante” secondo la Dda di Salerno che ha perquisito e indagato i due militari dell’Arma insieme ad un terzo ex sottufficiale Lazzaro Cioffi, tutti accusati anche di omicidio perchè i successivi depistaggi da essi messi in atto, secondo l’accusa, sarebbero stati “preordinati”.

I tre carabinieri indagati sono Luigi Molaro, il colonnello originario di Aversa Fabio Cagnazzo (passato in quegli anni da Castello di Cisterna a Frosinone) e Lazzaro Cioffi, ex vicebrigadiere del reparto di Castello di Cisterna, residente a Casagiove e originario di Maddaloni, città della moglie, Emilia D’Albenzio (estranea all’indagine, ndr).

“Anni di depistaggi e delle falsificazioni”

“Finalmente più di una luce sulla verità dell’omicidio del sindaco “pescatore” di Pollica Angelo Vassallo avvenuto ad Acciaroli, nel Cilento, nel 2010. La Procura della Repubblica di Salerno ha eseguito diverse perquisizioni per omicidio e traffico di droga. Il Sindaco ucciso perché non raccontasse ciò che aveva scoperto. Indagati anche carabinieri, tra cui un noto ufficiale dell’Arma. Agghiacciante scoprire, seppur ricordiamolo siamo solo nella fase delle indagini preliminari, del coinvolgimento per delitti gravissimi di uomini in divisa che avrebbero dovuto tutelare il Sindaco e poi accertare la verità sul suo omicidio”.

Lo scrive, in una nota, l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris “Più volte, soprattutto la famiglia, ma non solo, avevano denunciato la gravità della condotta degli organi preposti all’accertamento della verità: depistaggi, manomissioni, falsificazioni. Ora la magistratura batte un colpo. Sembra la strada giusta, finalmente, per onorare la memoria e la storia del Sindaco Vassallo”, conclude de Magistris.

“Il porto era ambito dalla camorra”

“È una buona notizia la svolta nelle indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo. Emerge con chiarezza come il sindaco di Pollica stesse combattendo gli appalti della camorra per la pesca ma soprattutto il traffico di droga: Acciaroli era diventata il secondo porto dopo Castellammare e invadeva Cilento e Calabria”, lo dichiara il deputato napoletano della Lega Gianluca Cantalamessa. “Il caso Vassallo conferma ciò che Paolo Borsellino aveva intuito trenta anni fa: addurre tra i fini della legalizzazione il contrasto alle mafie è da ‘dilettanti di criminologia’. Adesso la speranza è che arrivino presto le condanne. Uno Stato civile non è mai dalla parte di chi legalizza la droga inseguendo l’utopia del traffico legale. La droga come la camorra sono merda”, conclude il responsabile nazionale Dipartimento Antimafia Lega.