Santa Maria a Vico. Arriva il verdetto per il ras Giulio De Matteo, alias ‘o sette, per la raffica di rapine, ben sette (aggravate) sul finire della scorsa estate, in Santa Maria a Vico e zone limitrofe.
Il 29enne, difeso dall’avvocato Perrotta, è stato giudicato con rito abbreviato.
Il giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo ha condannato ad anni 6 di reclusione per tutti gli episodi, alcuni dei quali perpetrati con violenza. Per ‘o sette, generiche equivalenti alla recidiva, anche 1800 euro di multa, infraquinquennale specifica. La difesa ha già annunciato appello per escludere almeno alcune aggravanti e cercare di ammortizzare la pena.
De Matteo fu arrestato dai carabinieri della locale stazione a fine settembre, trovato nell’armadio di casa, lì si era nascosto e tentò anche di sottrarsi alla cattura.
La cronaca di alcuni episodi
Il 17 settembre il ras originario dei Figliarini si introduce nell’abitacolo dell’auto di un ragazzo di nome Luigi e gli ordina di portarlo a fare un giro, dapprima si impossessa del telefono cellulare e del portafoglio della vittima con all’interno 25 euro (il telefono e il portafoglio senza danaro veniva restituito) e successivamente costringeva la vittima a recarsi presso lo sportello ATM ed a prelevare la somma di 250 euro della quale si impossessava per poi gridargli:
“Oh velocizzati, muoviti, fai presto, corri, dopo non ti permettere di chiamare i carabinieri o la polizia perché abbiamo visto da dove sei uscito e sappiamo dove venire”.
La rapina della moto
Il 19 settembre invece un ragazzo veniva rapinato dello scooter SH 300. Il giovane B.S., veniva fermato da Giulio De Matteo che era a piedi e gli chiedeva un passaggio.
Il 29enne gli chiedeva se poteva guidare lui, la vittima, intimorita, acconsentiva e poi veniva minacciato: “Scendi dalla moto, muoviti, scendi, altrimenti di ammazzo di botte”.
Il proprietario del veicolo si rifiutava e veniva colpito al volto e al corpo con pugni e calcio, e il pregiudicato si dava alla fuga con l’SH del valore di oltre 5 mila euro.
Davvero una cosa terribile, tanti giovani sono finiti nel mirino del ras.