CASAL DI PRINCIPE. La rabbia verso i figli che stanno lasciando vacante il suo trono (“si sta comportando in modo schifoso”) e i messaggi in codice (“mi servono tute del Napoli”). E’ questo emerge dall’intercettazione di un colloquio in carcere di Francesco Schiavone Sandokan del 5 marzo 2016 nella casa circondariale di Parma con la figlia Angela prima del matrimonio.
L’intercettazione
F (Francesco Schiavone) A (Angela Schiavone)
F: Ora queste tute no…me le potrebbe comprare pure zio Nicola, zio Nicola, il vecchio
A: Ed ora è morto, il fra…il marito della sorella
F: Come è morto
A: Eh è morto annegato, stava andando a pesca, il fiume se l’è preso…l’acqua dai…stava la tempesta
F: Dio mio, la figlia lo sai che si è sposata il capitano della…
A: Si è sposata?
F: Eh!
A: Si è spostata, fidanzata…
F: Sta ancora fidanzata?
A: Eh
F: Fidanzata con un capitano dei carabinieri
A: Ma ti stai sbagliando?
F: No!
A: Si è lasciata
F: Ah si è lasciata con quello?
A: Eh!
F: No, non lo so
A: Noo, non si è fatto più niente…ora va a lavorare all’aeroporto
F: A Roma?
A: Però non si è laureata più, niente
F: Ma ogni tanto si fanno vedere?
A: No!
F: Mi fai una cortesia? Digli, digli, no tu! Le donne mai! Al fratello che sta al lato di qua a là! Digli ha detto papà che vuole due tute x, x, x, x, del Napoli originale. Poi digli a tuo fratello che si sta comportando in modo schifoso…schifoso. Eh…mio padre sta soffredo, per diciotto anni l’hanno torturato in tutte le maniere, sta ancora torturato e voi state facendo i signori, tutti quanti, tutti!