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Ucciso e gettato nel campo, si indaga su gruppo: ecco chi ha lanciato l’allarme

RECALE. Sedici ore di buio. Quelle intercorse dall’ultima volta che è stato visto sabato sera in piazza per la Festa dei Gigili a quella maledetta telefonata giunta alla sala operativa pochi minuti dopo le 13: “Correte, c’è un cadavere”. Quella segnalazione è stata fatta da uno sportivo che si trovava a fare jogging nel tratto di via D’Annunzio che costeggia le campagne di Musicile.

Una zona isolata dove qualcuno sapeva di poter occultare il corpo del povero Elio Russo, il 32enne accollatore trovato morto ieri pomeriggio. Su quelle sedici ore di buio dovranno far luce le indagini affidate ai carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, in sinergia con gli uomini della stazione di Macerata Campania.

Al momento l’ipotesi è quella che il giovane padre, fioraio, sia deceduto per le percosse subite dopo l’aggressione. I segni su torace e volto sembrano andare in questa direzione, ma non solo. Sarebbe già finito nel mirino un gruppetto di stranieri coi quali il 32enne la sera prima avrebbe avuto una discussione nella zona delle giostre. L’alterco avrebbe avuto anche una seconda fase ma da lì in poi tutto si dirada tra dubbi e l’orrore per quanto emerso poi.

Elio era conosciuto da tutti e stava provando a ricostruirsi una vita: si era separato da moglie ed era tornata dai genitori in via Andolfato. Viveva per i due figli piccoli, costretti ora a fare a meno della sua presenza per circostanze assurde sulle quali dovrà essere fatta luce. Chi gli ha voluto bene merita giustizia.

 

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