CASAL DI PRINCIPE. “Meritate tutta la nostra attenzione e il nostro impegno. È bello essere dei pini sulla vetta di una montagna ma non è facile essere fiori, come voi, su un terreno dove ci sono anche erbacce. La situazione che vivete non è facile. Siamo al vostro fianco, vogliamo impegnarci con tutta la forza e l’umiltà per voi e per cambiare le cose”.
Così il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte si è rivolto ai cittadini di Casal di Principe che lo hanno atteso in buon numero all’esterno della parrocchia di San Nicola di Bari, dove fu ucciso il 19 marzo del 1994 don Peppe Diana; al suo arrivo Conte è stato accolto dai bambini della scuola San Nicola che lo hanno applaudito cantando l’inno nazionale e liberando poi in aria con l’ex premier palloncini tricolori.
Conte ha quindi incontrato Augusto Di Meo, testimone oculare del delitto del prete, che ha ricordato quella terribile mattina di 28 anni fa, quando il killer dei Casalesi Peppe Quadrano sparò in sacrestia contro don Peppe che si apprestava ad andare a dire messa; prima di lasciare la Chiesa Conte ha poi ricevuto in regalo dai bambini della Polisportiva San Nicola, che porta il nome di don Peppe Diana sulla maglia di gioco, una maglietta con il suo nome (G. Conte con il numero uno) Conte si è poi recato al cimitero di Casal di Principe dove ha deposto una corona di fiori ed ha incontrato Marisa Diana, sorella di don Peppe. “Il ricordo e l’esempio di Don Peppe Diana è sempre vivo” ha detto Conte.
Il pensiero alle vittime di camorra
“Siamo vicini ai familiari delle vittime della camorra che lamentano come per effetto di una modifica normativa intervenuta nel corso del tempo, siano diventate più restrittive le condizioni di riconoscimento dello status di vittime innocenti con i conseguenti benefici”. Lo ha detto il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte rispondendo a Casal di Principe, presso il bene confiscato denominato Casa Don Diana, alle domande dei cronisti sulla situazione delle vittime innocenti della camorra non ancora riconosciute come tali dallo Stato; Conte ha incontrato una delegazione di familiari di vittime dei clan.
“La situazione di queste persone – ha proseguito Conte – è complessa e delicata e capisco perfettamente che molti di loro la vivano con difficoltà, specie per quanto concerne le relazioni di parentela che creano tanti problemi al riconoscimento dello status. Capisco la difficoltà di chi è stato testimone oculare del delitto don Diana come Augusto di Meo; lui è stato testimone oculare ma ha difficoltà ad essere riconosciuto per tutti i benefici che conseguono. Il nostro compito è trovare soluzioni anche normative a tutte le difficoltà politiche e sociali. Di certo per risolvere il problema delle vittime innocenti ci vogliono modifiche alle leggi e anche una diversa interpretazione delle norme vigenti; purtroppo dobbiamo sgomitare e farci ascoltare dalle altre forze politiche, che però sono poco sensibili a queste problematiche” ha concluso il leader M5S.
La stilettata interna
“Loro si divertono così. Ci sono alcuni attivisti che danno il loro contributo al Movimento facendo ricorsi in tribunale. Noi invece ci impegnamo a far politica: ognuno ha il suo hobby”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte rispondendo a Casal di Principe a Casa Don Diana, ai cronisti che gli chiedevano del ricorso presentato da attivisti napoletani in cui è stato richiesto l’annullamento delle votazioni di marzo. “C’è una controversia giudiziaria – ha aggiunto Conte – che va avanti per conto suo, io sono concentrato a far politica e impegnarci con uomini e donne che sono devoti al bene collettivo”.