
Arienzo. Il primo ad essere intercettato nell’ambito della maxi inchiesta antidroga sui ‘cervinari’ è Antonio Piscitelli ’94, figlio di Filippo, a cui sarà installata una cimice nella sua abitazione di Arienzo poco dopo la metà del 2018.
Si parte sempre da lui che vendeva ingenti quantitativi di cocaina direttamente a domicilio, arrivavano non solo dalla zona ma persino dal Sannio, precisamente da Durazzano. Spesso percorrevano una scala esterna per entrare all’interno.
Inoltre nell’abitazione della frazione Costa Antonio ’94 tagliava lo stupefacente anche davanti ai clienti, era talmente ingente la richiesta che spesso rimaneva sprovvisto e quindi doveva procedere a trattare le pietre o i cosiddetti pezzi.
Il tutto davanti alla moglie Giusy che in taluni casi osservava e verificava se vi fossero carabinieri in giro.
All’inizio di ottobre questi clienti fissi da Durazzano si lamentano con lui per la merce che gli è stata venduta, avrebbero infatti accusati dei forti giramenti di testa dopo la somministrazione.
Il ras si giustifica dimostrando come materialmente l’appronta ad affezionati come loro, facendo segno che non si attaccava in mano anche se lui non ne consumava e quindi non poteva provarla, ma si dice sicuro della qualità di questa cocaina.

