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Le mani del clan sulla ditta dei rifiuti e la visita agli operai: “Sono il compariello di Quaqquaroni”

MARCIANISE. Volevano riprodurre un modello. Quello storico della camorra che si insinua dappertutto, dagli appalti pubblici alle ditte. Con minacce, avvicinamenti e armi. Non avevano però fatto i conti con le modalità attuali dell’Antimafia, le intercettazioni, i riscontri, i pentiti.

Quel senso di impunità e prepotenza che fu l’humus ideale per la faida di camorra degli anni Novanta si è ulteriormente sgretolato ieri mattina sotto i colpi della squadra mobile di Caserta che ha arrestato 7 persone. Emblematica tra le contestazioni contenute nell’ordinanza la tentata estorsione ai danni della cooperativa Marcianise Servizi (parte lesa nell’indagine con la quale ha collaborato, ndr) , affidataria del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani del Comune di Marcianise.

Una scalata, quella dei Piccolo alla società che gestisce l’appalto, emersa già dalle intercettazioni ambientali che documentanodi fatto  in tempo reale l’avvicinamento di uno dei dipendenti della ditta, ad opera di Francesco Piccolo (deceduto prima della conclusione delle indagini) e Gaetano Monica (arrestato ieri) avvenuta il 21 ottobre 2019. L’attività investigativa della squadra mobile ha peraltro evidenziato una “visita” dei due al cantiere. In un dialogo intercettato nella Fiat 500 di Monica all’angolo tra via Santella e via De Sanctis si sente Piccolo che si presenta agli operai come “il compariello di Achille Quaqquarone”. Per l’Antimafia è la prova di una richiesta estorsiva inequivocabilmente

Il triennio raccontato dal pentito

Le ulteriori indagini consistite nel raccogliere informazioni dai dipendenti della ditta e in particolare dal referente locale del servizio hanno fatto emergere che già alcuni giorni prima di tale episodio i due indagati avevano avvicinato un rappresentate del settore per intimargli di presentarsi al cospetto del boss.

A suffragare l’impianto accusatorio le dichiarazioni del pentito Primo Letizia che ha portato il gip a scrivere di “storico assoggettamento della Marcianise Servizi al clan Piccolo-Letizia, protrattosi dall’anno 2013 fino al 2016.” In quella vicenda Letizia si è attribuito un ruolo fondamentale. Ai legali degli imputati (tra i quali gli avvocati Nicola Russo e Angelo Raucci) l’arduo compito di provare a smontare la tesi della Direzione Distrettuale Antimafia.

L’ELENCO DEGLI INDAGATI

1. MONICA Gaetano, nato a Caserta nel 2000 – Marcianise – CARCERE

2. PICCOLO Agostino, nato a Caserta nel 1980 – Marcianise – CARCERE

3. LETIZIA Salvatore, nato a S. Maria C.V. (CE) nel 1981 – Marcianise – CARCERE (già detenuto)

4. SORBO Ottavio Antonio, nato a Marcianise (CE) nel 1966 – Marcianise – DOMICILIARI

5. VICIGLIONE Gaetano, nato a Marcianise (CE) nel 2001 – Marcianise – DOMICILIARI

6. BELVISTO Amedeo, nato a Capodrise (CE) nel 1962 – Marcianise – DOMICILIARI

7. REGINO Pasquale, nato a Caserta nel 1982 – Frattaminore – DOMICILIARI.

8. CIOFFI Giovanna, nata a Caserta nel 1982 – Marcianise – INDAGATA A PIEDE LIBERO

9. LETIZIA Primo, nato a Marcianise nel 1984 – MARCIANISE – INDAGATO A PIEDE LIBERO * COLLABORATORE DI GIUSTIZIA

Tra gli indagati c’è Francesco Piccolo poi deceduto