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Rifiuti e clan, si salvano familiari dell’imprenditore ucciso

GRAZZANISE/CASAL DI PRINCIPE. Si salvano gli imprenditori Sergio e Adolfo Orsi. La Prima Sezione Penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, collegio presieduto da Giovanni Caparco, ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere nei confronti di quattro imputati: oltre ai due Orsi, fratello e nipote di Michele Orsi, ucciso nel 2008 dal gruppo del boss Giuseppe Setola, ci sono anche Antonio Mona ed Enzo Papa.

Per i quattro è caduta l’aggravante del metodo mafioso in riferimento all’accusa di interposizione fittizia ed intestazione fittizia di beni. Dichiarata inoltre l’improcedibilità per le estorsioni in concorso a carico di Francesco Salzano e Ugo Di Puorto.

Cade dunque l’impianto accusatorio suffragato dalle dichiarazioni del pentito Benito Natale che indicò una società ritenuta schermo per consentire agli Orsi di continuare ad occuparsi del settore rifiuti.