MARCIANISE. Sarà una marcatura pressochè ad uomo, per usare una terminologia cara agli appassionati di calcio vintage, quella che subiranno i rampolli dei ras di Marcianise e in generale i componenti della baby gang che lo scorso mese hanno imperversato a Capodrise con due aggressioni.
Gli agenti del commissariato che li hanno già schedati e denunciati sono pronti ad adottare anche a Marcianise e Capodrise il metodo movida già imposto dal nuovo questore Messineo imposto alle città più frequentate della provincia nel corso del weekend: Caserta, Aversa e Santa Maria Capua Vetere.
Le forze dell’ordine sono pronte a pattugliare le aree più calde, dalle “venelle” di Marcianise alle strade di collegamento con Capodrise (via Retella e via Greco) fino al centro storico delle due città, imponendo il rispetto del Daspo urbano per coloro che non possono avvicinarsi ai locali. Controlli anche nelle palazzine da dove molti si spostano verso la zona dei locali
Sabato sera 19 marzo il “branco” composto da adolescenti di ambo i sessi e di età compresa tra i 13 e i 17 anni, tutti residenti nel vicino comune di Marcianise, è tornato a colpire circondando e picchiando un sedicenne, e sempre per futili motivi; i genitori della vittima hanno poi presentato denuncia alla Polizia di Stato, e il Commissariato di Marcianise ha avviato le nuove indagini che però riguardano sempre la stessa baby-gang, che ormai sta creando molti problemi a dispetto di denunce penali ma anche sanzioni amministrative; sei dei 14 minori denunciati per l’aggressione dell’8 marzo scorso, hanno ricevuto infatti dalla Questura di Caserta anche il “Dacur” (Divieto d’accesso alle aree urbane), e per otto mesi non potranno più avvicinarsi ai luoghi dove hanno compiuto i pestaggi.
I destinatari del provvedimento sono in pratica gli stessi componenti della baby gang delle palazzine di Marcianise, protagonista già del raid del mese di febbraio nei pressi della pizzeria sita nella zona della chiesa di Sant’Andrea. Dieci (su tredici) hanno avuto un ruolo in entrambi gli episodi e molti di loro sono parenti o frequentano persone vicine al clan Belforte di Marcianise.