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Pugile ucciso, prima svolta: killer prova a evitare ergastolo. C’è un’esclusione

CASERTA/SAN MARCO EVANGELISTA. La Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha escluso la costituzione di parte civile del Comune di San Marco Evangelista dal processo per l’omicidio del 18enne pugile Gennaro Leone, ucciso la notte tra il 28 e 29 agosto dello scorso anno in via Vico a Caserta in seguito ad una lite per futili motivi dal ventenne di Caivano Gabriel Ippolito; questi è imputato per omicidio volontario. E’ quanto emerso nella prima udienza del processo.

La giunta comunale di San Marco Evangelista aveva dato mandato ad un legale di costituirsi, visto che Leone risiedeva con i genitori proprio in quel Comune; i giudici hanno però accolto l’eccezione avanzata da Angelo Raucci, difensore di Ippolito, secondo cui la residenza non è requisito per la costituzione di parte civile. La Corte ha invece ammesso come parte civile i familiari della vittima e il Comune di Caserta.

Raucci ha anche presentato richiesta di celebrare il processo con rito abbreviato, anche se la legge non dà la possibilità di accedere a tale rito quando si tratta di reati punibili con l’ergastolo, come è l’omicidio volontario; la richiesta è finalizzata ad avere lo sconto di pena previsto dall’abbreviato nel caso in cui la Corte, in sede di decisione, derubrichi il reato da omicidio volontario a preterintenzionale. Si tornerà in aula il 20 aprile.