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Provincia perde un faro di cultura, addio all’artista Marino

SAN PRISCO/SUCCIVO. E’ un lutto che colpisce l’intera provincia di Caserta quello per la morte di Gabriele Marino, artista contemporaneo spentosi ad 85 anni. Era un faro per l’arte e la cultura atellana, un simbolo di Succivo dove aveva vissuto per anni prima di trasferirsi a San Prisco. E’ stato considerato da Flash Art tra i cento migliori artisti degli ultimi 40 anni.

Così lo ricorda Stefano Taccone: “Qualche ora fa ho appreso della dipartita dell’artista casertano – meglio ancora atellano – Gabriele Marino. Lo conobbi nell’ormai lontano 2005, in occasione di una inaugurazione di una mostra – in insolito orario tardo-mattutino – alla galleria di Franco Riccardo, che allora era nella indimenticabile sede di Via Santa Teresa al Museo, ed entrammo subito in grande sintonia, in virtù della sua arguta e pungente ironia che ben si sposava con il mio gusto, anche se all’epoca, ventiquattrenne, agli opening delle mostre stavo molto più… rigido, diciamo così.

Pian piano questa amicizia si approfondì. Anni dopo lo andai a trovare al suo studio e fu per me un testimone importante per la mia impresa di restituzione delle vicende legate alle “pratiche artistiche verso la vita in area campana” tra la metà degli anni sessanta e i primi anni settanta che poi trovò concretizzazione nel volume La contestazione dell’arte (IOD Edizioni, 2013). Gabriele fu infatti esponente di spicco del Gruppo Studio Proposta 66 che – filiazione della mostra “Proposta 66”, organizzata da Luigi Castellano (Luca) presso la Federazione napoletana del PCI in Via dei Fiorentini – aprì decisamente la strada alle pratiche di sconfinamento nello spazio della vita in Campania che arrivarono alle soglie degli anni ottanta. Per la presentazione casertana di quel libro, tenuta ad Arterrima Caserta all’inizio del 2014, lo volli fortemente tra i relatori (vedi foto insieme al critico Enzo Battarra, altro relatore, ed al sottoscritto). Non va dimenticato del resto che, insieme a Crescenzo Del Vecchio Berlingieri, fece anche da ponte tra il gruppo napoletano e Proposta 66 Terra di Lavoro, che riunì in quegli anni molti artisti casertani accomunati da istanze di sperimentazione artistica e di trasformazione politica – su tutti a quest’ultimo soggetto sono legati i nomi del compianto Andrea Sparaco e di Attilio del Giudice.

Infine, più di recente, scrissi un testo di accompagnamento alla sua antologica, a cura di Viviana Passaretti, che inaugurò a fine dicembre del 2018 presso il Mac3 Museo d’Arte Contemporanea Città di Caserta, in occasione dei suoi cinquant’anni di attività. Purtroppo abitavo già a Milano e non fui presente all’inaugurazione. Nel testo tentavo di delineare un, sia pur sintetico, ritratto generale della sua opera, andando oltre l’episodio della sua militanza nei gruppi P.66 e P.66 Terra di Lavoro, attraverso i quali avevo iniziato ad interessarmi della sua attività. Nei prossimi giorni magari posterò qualche brano tratto da quel testo. Non posso inoltre tralasciare di ricordare che Gabriele Marino compare – benché difficilmente riconoscibile, dato che non è citato col suo vero nome – tra i molteplici personaggi del mio romanzo Sertuccio (IOD Edizioni, 2020), e specificamente nella seconda delle tre parti, quella ambientata nel mondo dell’arte campano di una quindicina di anni fa. Le mie sentitissime condoglianze vanno infine al fratello e mio caro amico Livio Marino Atellano ed alla famiglia tutta!”