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Omicidio stradale sulla 335: morì anziano di Maddaloni, sconto decisivo in appello per vigilante

Recale/Maddaloni. La Corte di Appello di Napoli, prima sezione presieduta dal dottor Picardi, ha abbassato ha ridotto ad anni due pena sospesa la condanna a 34enne Giuseppe Salvato di Recale, accusato di omicidio stradale.

Il vigilante, difeso dagli avvocati Raffaele Carfora e Mario Caporaso ha quindi ottenuto la sospensione condizionale della pena.

In primo grado Salvato aveva preso 3 anni con rito abbreviato, fu già un successo.

I fatti si svolsero il 13 agosto 2017, quando Salvato a bordo della sua Fiat Punto, alle sette del mattino e con un tasso alcolemico ben oltre i massimi consentiti dalla legge, travolse tamponandolo l’ApeCar di Carangelo Antonio, 75enne di Maddaloni, che si andò a schiantare contro un albero posto sul ciglio della strada sulla strada Provinciale 335 all’altezza del noto esercizio commerciale Progress.

In primo grado a Santa Maria Capua Vetere l’azione della difesa di Salvato aveva puntato molto sulla dinamica del sinistro e le criticità emerse dalla consulenza tecnica dell’esperto nominato dal pubblico ministero, innanzitutto ricalcolando secondo un metodo diverso la velocità della Punto riportata nei limiti di velocità consentiti, e ravvedendo profili di corresponsabilità della vittima che viaggiava con un carico di attrezzi agricoli sul cassone dell’Apecar non adeguatamente sistemato in condizioni di sicurezza così da favorire la caduta e la dispersione di due trivelle agricole sul manto stradale prima dell’impatto tra i due veicoli. Inoltre, di non aver tenuto –come prescrive il codice della strada- la destra , circostanza che secondo la dinamica concreta avrebbe potuto scongiurare la traiettoria nella direzione dell’albero contro cui l’Apecar si è abbattuto.

Inoltre, i difensori avevano posto in luce le gravi deficienze dell’Anas, citando un decreto ministeriale del 2004 del Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti in cui si impone all’ente gestore della strada l’adozione di particolari cautele, e segnatamente di barriere di attenuazione d’urto a protezione di ostacoli fissi presenti ai lati della strade extraurbane principali e secondarie, annoverando tra gli ostacoli fissi anche le alberature.
La mancata protezione dell’albero ha concorso secondo la difesa alla causazione della morte che avrebbe potuto essere evitata con le adeguate misure di prevenzione, e ciò ha indotto il giudice a riconoscere al Salvato la attenuante speciale che riduce la pena in maniera consistente

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