
MARCIANISE. Una vicenda spinosa e tortuosa, passata per denunce, minacce, ricomposizioni familiari ed alla fine per una clamorosa assoluzione. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha scagionato dall’accusa di maltrattamenti familiari Francesco Angelino, 28 anni, di Marcianise accusato di lesioni e maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre, del suo nuovo compagno e dei due fratelli.
Accolta in toto la tesi dell’avvocato Pasquale Delisati che ha assistito nel procedimento Angelino, coadiuvato dagli avvocati Francesco Liguori e Federico Simoncelli. I fatti contestati sono avvenuti tra settembre e dicembre 2017 come testimoniano i 3 referti portati all’attenzione della Procura. Secondo l’accusa, portata avanti dal pubblico ministero Mariangela Condello, Angelino, nel corso della convivenza forzata con la madre benchè ai domiciliari, maltrattava i familiari sottoponendoli a vessazioni ed angherie. Secondo la ricostruzione dell’accusa si era creato un clima di terrore che coinvolgeva sia il compagno della madre che i fratelli piccoli tanto da costringerli a dormire fuori casa in auto per interrompere le violenze.
L’arresto
La madre ha riferito di essere stata aggredita a calci e pugni e minacciata di morte con un coltello: “Io vado via ma tu devi morire”. Inoltre avrebbe preteso che la madre con la pensione mantenesse lui e la compagna. Una ricostruzione che portò il 20 dicembre 2017 all’arresto e che però, alla prova delle aule giudiziarie, non ha retto.
Angelino venne sottoposto la misura carceraria presso Santa Maria Capua Vetere e durante l’interrogatorio di garanzia l’avvocato Delisati riusciva a fargli avere gli arresti domiciliari presso altra abitazione nonostante fosse pluripregiudicato, alla luce del fatto si era riabilitato con la legge. Il processo, andato avanti per 4 anni, si è concluso col verdetto del giudice monocratico Maione che ha mandato assolto Angelino perchè il fatto non sussiste.
Il processo e il cambio di rotta
Dal dibattimento è emerso che all’epoca la madre non sopportava la nuora con la quale ora invece i rapporti sono buoni. Nonostante la richiesta di anni 2 mesi 6 di reclusione e la circostanza che le persone offese avessero nominato l’avvocato Antimo Busico per riappacificarsi dopo la bufera giudiziaria, si è giunti ad una sentenza di assoluzione piena.
Il tribunale ha evidenziato che lesioni e maltrattamenti non sussistevano anche alla luce delle contraddizioni delle presunte vittime che poi dopo si sono ravvedute ma l’assoluzione fa comunque clamore, visto che Angelino ha precedenti per reati contro il patrimonio (fu coinvolto anche in un’inchiesta sui raid ai distributori di carburante), anche se negli ultimi anni ha cambiato registro e stile di vita, cominciando a lavorare onestamente.

