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La gang dei “figli d’arte” è tornata: 16enne massacrato di botte dal branco

CAPODRISE/MARCIANISE. La baby gang dei figli del ras torna in azione e stavolta nel mirino finisce un 16enne. Ancora una volta il gruppetto di giovanissimi scalamanati, che vanta tra i suoi componenti anche figli e nipoti di uomini vicini al clan Belforte, ha scelto Capodrise per le sue scorribande.

L’aggressione è avvenuta sabato sera in via Dante: in 6, provenienti dalle palazzine di Marcianise, hanno sorpreso un ragazzino di 16 anni e, dopo aver insultato, lo hanno assalito riempondolo di calci e pugni anche quando era a terra. Alcuni hanno lanciato l’allarme faendo così scappare i ragazzi.

Il 16enne ha raccontato l’episodio ai genotori che hanno presentato denuncia al commissariato.

L’assalto in pizzeria

I sei furono già coinvolto nell’aggressione che portò gli agenti della questura in stato di libertà 14 minori resisi responsabili, in concorso tra loro, dei reati di minacce e lesioni aggravate ai danni di due coetanei.

Nello specifico, nella serata del decorso 20 febbraio in Capodrise un gruppo di ragazzi attiravano all’esterno di una pizzeria, sita in quella via Dante un giovane, il quale, a seguito di un diverbio intercorso con alcuni di loro, veniva violentemente malmenato.

Nella stessa serata sempre in Capodrise, nei pressi della Chiesa di S. Andrea, il gruppo aggrediva con veemenza una ragazza, accusata dagli stessi di aver ripreso con il proprio telefonino l’episodio delittuoso avvenuto poco prima in quella via Dante.

Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato di P.S. di Marcianise intraprendevano immediatamente una serrata attività investigativa e, grazie anche alle immagini riprese dal circuito di videosorveglianza comunale, riuscivano ad individuare gli autori delle cennate azioni criminose e segnalarli alle competenti Autorità.

Inoltre, nei confronti degli stessi veniva avviata la procedura amministrativa per l’adozione del provvedimento del “Daspo Urbano”. Tra i denunicati giovanissimi figli e nipoti di famiglie che gravitano nell’orbita del clan Belforte e di altri gruppi vicini alla criminalità organizzata. In totale saraebbero però oltre 30 i partecipanti alla rissa.

 

 

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