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Li intercettano per rapina, scoprono piantagione di marijuana: 3 indagati

CASERTA/MONDRAGONE. Nella mattinata odierna, la Squadra Mobile di Caserta e il Comando Compagnia Carabinieri — N.O.R.M. di Caserta hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal GIP di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone, ritenute responsabili di concorso in illecita coltivazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana e furto pluriaggravato di energia elettrica.

Due degli indagati sono stati sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di residenza, mentre il terzo è stato sottoposto all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. I fatti contestati vedono la loro origine nelle indagini svolte a seguito delle rapine perpetrate il 2 dicembre 2019 e l’8 gennaio 2020 presso l’ufficio postale di Corso Giannone, in Caserta, realizzate con la cd. “tecnica del buco”.

Le intercettazioni telefoniche e ambientali che furono avviate a seguito di tali fatti permisero di appurare che gli indagati stavano realizzando un impianto elettrico di una certa importanza in un’abitazione di Mondragone e che era loro intenzione capitalizzare rapidamente una certa somma di denaro. A seguito di approfondimenti, nella mattinata del 15 luglio 2020, venne effettuata la perquisizione dello stabile, che consenti di accertare che all’interno dell’immobile era stata allestita una vera e propria piantagione di marijuana, dotata di impianto di ventilazione e irradiazione artificiale, con lampade alogene ad incandescenza.

Furono trovate 111 piantine di marijuana in coltivazione, di altezza media di 35 centimetri e con piccole inflorescenze, per un peso netto di quasi 50 grammi; altre piantine simili, dal peso netto di circa 206 grammi estirpate dai numerosi vasi vuoti presenti erano state poste ad essiccare in una stanza attigua, dotata di analogo impianto. Le successive verifiche chimiche hanno permesso di accertare che, dal materiale sequestrato potevano essere ricavate circa 810 dosi di sostanza stupefacente.

Detta piantagione veniva alimentata da un importante flusso di corrente elettrica, ricavato mediante un allaccio abusivo diretto alla rete ENEL, grazie al quale, come emerso dalle verifiche, era stato sottratto illecitamente un quantitativo di energia elettrica per un valore di oltre 20.100 euro. All’esito della perquisizione all’epoca operata, venne tratto in arresto, nella flagranza del reato, un quarto componente del gruppo. Grazie alle intercettazioni è stato possibile acquisire gravi indizi di colpevolezza – fatta salva la presunzione di innocenza degli indagati, fino a sentenza irrevocabile — nei riguardi delle tre persone per le quali sono state oggi eseguite le misure cautelari personali.